FOLLONICA – La tassa sui rifiuti: è stato l’argomento al centro dell’incontro organizzato da Confartigianato a Follonica. Al centro dell’incontro l’avviso di accertamento della Tari, a partire per adesso dall’anno 2014, ricevuto anche dagli artigiani che, nel ciclo produttivo, si avvalgono di apposite aziende per lo smaltimento dei rifiuti speciali.
Ampio il settore delle imprese coinvolte: autoriparatori (meccatronici, carrozzieri, gommisti), lavanderie, falegnamerie, marmisti, laboratori fotografici, cantieri navali, fabbri, laboratori odontotecnici, tipografie/stamperie.
«Per ben comprendere l’argomento oggetto dell’incontro – spiega Confartigianato -, occorre premettere che la normativa vigente prevede l’esenzione/riduzione della Tari per alcune tipologie di attività al ricorrere di specifiche condizioni. Più specificatamente, nella determinazione della superficie dell’immobile assoggettabile alla Tari, non si tiene conto di quella parte di essa dove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori, a condizione che ne dimostrino l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente».
«La questione Tari nasce dal fatto che le imprese del Golfo, produttrici di rifiuti speciali non assimilabili agli urbani e che negli anni passati hanno versato il tributo in forma ridotta, si sono viste recapitare dal Comune di Follonica avvisi di accertamento Tari, relativi per adesso al 2014 ma che riguarderanno anche gli anni successivi fino al 2018, nei quali viene evidenziato che per fruire della riduzione Tari le aziende devono, in conformità con quanto disposto nel regolamento comunale relativo alla tassa sui rifiuti, “comunicare entro il mese di giugno di ogni anno i quantitativi di rifiuti prodotti nell’anno precedente, distinti per codici Cer, allegando la documentazione attestante lo smaltimento presso imprese a ciò abilitate”. Da un controllo effettuato risulta che gli imprenditori interessati non hanno provveduto alla presentazione annuale della suddetta documentazione, ritenendo pertanto indebita la riduzione della superficie dell’immobile su cui è stata pagata la Tari».
Prima dell’incontro con le imprese, Confartigianato si è confrontata più volte «con l’ufficio tributi dell’Amministrazione per analizzare nel dettaglio i termini della questione, richiedere i chiarimenti necessari ed esporre le proprie posizioni e ragioni. Se da una parte il confronto ha evidenziato che il Comune non intende disconoscere l’avvenuto pagamento del tributo ridotto a condizione che venga presentata la documentazione mancante agli uffici competenti, dall’altra rivendica l’applicazione della sanzione amministrativa per tardiva presentazione della documentazione, seppur ridotta ad un terzo nel caso in cui venga pagata entro 60 giorni».
«Non è accettabile – spiega il presidente Giovanni Lamioni – che il Comune rivendichi il pagamento della sanzione amministrativa, che, seppur ridotta, impatta comunque pesantemente sulle nostre imprese, contestando solo adesso una omissione di comunicazione e di documentazione che non si concilia affatto con l’invio finora effettuato di bollettini di pagamento con importi della Tari già ridotti, senza null’altro aggiungere o richiedere».
«In questo modo – sottolinea Lamioni – si crea un grave danno alle nostre imprese già pesantemente condizionate dalla difficile situazione economica che ormai da anni stiamo vivendo, nonché da un carico burocratico e fiscale intollerabile ed estremamente penalizzante. Confartigianato si attiverà immediatamente per chiedere un incontro con il Commissario del Comune di Follonica per chiedere l’immediato annullamento della richiesta di pagamento delle sanzioni per tardiva presentazione della documentazione e, nel caso in cui l’annullamento non fosse accordato non esiteremo a percorrere altre strade a tutela delle ragioni dei nostri associati».
«Le nostre imprese – conclude il presidente Lamioni – costituiscono il punto di forza del nostro territorio e della nostra economia ed occorre tutelarle, supportarle e difenderle».