PITIGLIANO – La Consulta comunale per le Politiche sociali di Pitigliano ha eletto il nuovo presidente. Si tratta di Paolo Emilio Giusti, che subentra al presidente uscente Roberto Pannilunghi.
Paolo Emilio Giusti ha 53 anni, è geometra libero professionista, vive a Pitigliano, è sposato e ha due figlie. Da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo, è presidente dell’associazione San Vincenzo De Paoli, distaccamento di Pitigliano, che fa capo alla conferenza di Piombino e Livorno; e per questa associazione fa parte della Consulta.
“Ringrazio il presidente dimissionario Pannilunghi – dichiara Serena Falsetti, assessore alle Politiche sociali del Comune di Pitigliano – e auguro buon lavoro al neo presidente Paolo Emilio Giusti. Sono sicura che darà un importante contributo grazie alla sua lunga esperienza nel sociale. Tra i membri della consulta cambia anche il delegato per la scuola, con l’ingresso di Sara Marani, insegnante del comprensivo Umberto I, al posto di Giulia Baesso, insegnante precedentemente delegata dalla dirigente scolastica”.
Istituita nel 2018 dal Comune, la Consulta è un organismo in cui si incontrano tutte le diverse realtà impegnate nella lotta all’esclusione sociale. “Oltre all’attività sul territorio – spiega l’assessore Falsetti – la Consulta, da osservatore provilegiato, attraverso iniziative pubbliche contribuisce a sensibilizzare i cittadini e a fare prevenzione. Lo scorso anno è stato organizzato un incontro con gli studenti sul tema Giovani e dipendenze, in collaborazione con l’istituto comprensivo Umberto I; in estate l’iniziativa a teatro Bimbi sicuri, in collaborazione con Cittadinanzattiva Toscana; il 25 novembre la Consulta ha organizzato la Giornata contro la violenza sulle donne, in collaborazione con l’istituto superiore Zuccarelli e il Centro Culturale Fortezza Orsini”.
“Ogni associazione conosce il tessuto sociale da un diverso punto di vista e rappresenta una componente essenziale all’interno della Consulta – afferma il neo presidente Paolo Emilio Giusti – ci sono persone sole, che sono in difficoltà economica o che vivono una condizione di emarginazione e di depressione. Ci sono famiglie che senza aiuti esterni non riescono a sostenere il carico del disagio. La Consulta nasce per intercettare queste situazioni critiche e per cercare di risolverle con il contributo e le competenze di tutti: associazioni, Comune, mondo della scuola e Asl. Ci occupiamo anche del malessere dei giovani in età scolastica e dei rischi legati alle dipendenze patologiche.”