FOLLONICA – «Quello che non riuscì alla guerra e al passare degli anni rischia di riuscire alla nuova urbanistica, che sembra mettere a rischio l’esistenza della casamatta». afferma Marco Stefanini che prosegue «Per il complesso dei Poggetti ci ha pensato il tempo e la natura, rendendo praticamente inaccessibile dalla fitta macchia quello che rimane della batteria, che si trova in terreno agricolo privato. Per la conservazione della casamatta al Rondelli non rimane che sperare nel recepimento delle osservazioni fatte alla variante».
«La seconda guerra mondiale, fortunatamente, fu clemente con Follonica… Il fronte passò abbastanza velocemente e gli scontri si concentrarono sui boschi di Montioni e nella zona di Perolla/Accesa dove ci furono combattimenti di carri armati che ebbero come meta la liberazione di Massa Marittima. A Follonica esisteva una serie di casematte costiere, presidiate da italiani prima e tedeschi dopo l’8 settembre, strutture che sono andate tutte distrutte nel corso degli anni».
«Resistono, con tutti i problemi relativi al passare dei decenni, due soli siti che ricordano la Seconda guerra mondiale: il complesso di batterie antiaeree del 1° gruppo artiglieria P. C. localizzato in zona Poggetti, in una collinetta vicina al nuovo ippodromo, e che era costituita da una serie di piazzole con cannoni leggeri antiaerei e un complesso centrale con bunker, casermetta munizioni e alloggiamenti e la casamatta del Rondelli, ben visibile in quanto a pochi metri da quella strada Aurelia che stava a presidiare. Ricordi di anziani la collocano insieme ad altre due distrutte scomparse da molti anni» conclude Stefanini.