ISOLA DEL GIGLIO – «Dal giorno del naufragio della Concordia a quando la nave è stata rimossa e trasferita a Genova, il Comune di Isola del Giglio ha incomprensibilmente anticipato, per spese logistiche, di vitto e di alloggio, una somma pari a circa un milione e 500 mila euro, poi rimborsata per i soli due terzi perché 500 mila euro non riguardavano spese riconducibili all’emergenza (prima grossa perdita per le casse comunali)» così Guido Cossu di “Progetto Giglio” torna a parlare del naufragio della nave della Costa.
«L’assistenza legale del Comune di Isola del Giglio, nel processo conseguente al naufragio della Costa Concordia, fu affidata all’avvocato Paolo Lecci del Foro di Grosseto ed allo studio legale Pavia e Ansaldo di Milano. Il disciplinare che la regolava prevedeva una spesa complessiva a carico del nostro Comune di 200 mila euro per il primo grado di giudizio e 30 mila euro per quello d’appello e una percentuale di circa il 10% su un eventuale accordo stragiudiziale. Sia nel primo che secondo grado di giudizio, a fronte di una richiesta di ben 20 milioni di euro, per un danno complessivo di 200 milioni, ci fu riconosciuta una provvisionale di soli 300 mila euro».
«Il 22 dicembre 2016 veniva pubblicata all’Albo pretorio una delibera di giunta che revocava l’incarico allo studio Pavia e Ansaldo. Il 4 gennaio 2018 il Consiglio comunale approvava un protocollo di intesa e gli atti conseguenti che fissavano un accordo tra Costa Crociere ed il Comune di Isola del Giglio al fine di giungere alla conclusione del contenzioso tra le parti. I contenuti dell’accordo transattivo sono stati previsti in una lettera di intenti indirizzata a Costa Crociere dal sindaco del Comune di Isola del Giglio, allegata alla deliberazione, il cui contenuto è stato dichiarato riservato non divulgativo su richiesta della società Costa Crociere ai fini di evitare la decadenza degli accordi transattivi. Ad oggi, quindi, non si conosce ufficialmente la cifra che la società Costa ha depositato nelle casse comunali» prosegue Cossu.
«Tuttavia dall’analisi del rendiconto 2018 si riesce a capire che la cifra introitata ammonta a circa tre milioni e mezzo, mentre ancora non ci è dato sapere come è stata utilizzata – prosegue Cossu -. Ad una richiesta del gruppo di minoranza consiliare l’Ufficio finanziario del Comune di Isola del Giglio, a proposito della somma introitata, nel maggio 2019 risponde ufficialmente: ”omissis… Questo vuol dire che (le somme) sono liberamente spendibili in termini di cassa libera. In termini di competenza, invece, gli importi restanti sono serviti per garantire il rispetto del saldo obbiettivo utile alla certificazione del pareggio di bilancio… omissis”. Tutto ciò premesso non si riesce ancora oggi a capire: 1° Secondo quali criteri sia stata accettata (durante i colloqui secretati sindaco/Costa Crociere) una riduzione della richiesta di indennizzo dagli originali 20 milioni ipotizzati a tre milioni e mezzo. 2° Come sia stata comunque concretamente utilizzata la cifra poi accettata dall’amministrazione comunale. 3° Come mai lo studio legale Pavia e Ansaldo non abbia mai richiesto al Comune la cifra di euro 400 mila come previsto dal punto 4 (V) del disciplinare d’incarico legale dovuto anche in caso di accordo stragiudiziale».