GROSSETO – «Come scrivemmo nel luglio scorso a proposito del “braccio di ferro Cerboni Sindacati”, la prova muscolare dell’Amministrazione comunale si concretizza con l’intervento del sindaco di Grosseto e del segretario della Lega, da loro infatti è arrivata una forte presa di posizione tesa a colpire e ad isolare l’azione sindacale della Uil, nella persona del suo segretario di area vasta Sergio Sacchetti, solo perché, così si deve notare, il sindacato non è retrocesso dalle sue doverose prerogative, a difesa dei suoi iscritti e di tutti i lavoratori del Comune e, come è la sua storia, non ha inteso “piegarsi al padrone”» afferma la commissione lavoro del comitato comunale del Psi di Grosseto.
«La maggioranza si è schierata in difesa e a sostegno delle opinabili azioni di “gestione del personale” operate dall’assessore competente, una difesa tesa a respingere richieste sindacali, ma (politicamente) miope per quanto imprecisa nei contenuti, col risultato di essere alquanto demagogica e divisiva. Inoltre, parlare del 6 politico rievocando un periodo storico-politico teso a denigrare il valore dell’operato dei lavoratori, risulta non veritiero, in quanto la progressione economica viene concessa previa verifica della valutazione individuale di ciascun lavoratore, infatti dire progressioni per tutti sta a significare che tutti possono avere l’opportunità ma soltanto i migliori l’avranno».
Il comitato comunale del PSI di Grosseto, «dopo aver letto quanto apparso finora sulla stampa locale si chiede: chi consiglia il sindaco? Ci saremmo aspettati una certa sensibilità da parte di chi, da amministratore ed anche dipendente pubblico, avrebbe potuto valorizzare il lavoro pubblico, quel lavoro che qualora sia svolto con efficacia ed efficienza, quando supera impedimenti ed ostacoli burocratici diventa il traino dell’economia locale e nazionale rivolgendosi ai cittadini (veri datori di lavoro del pubblico impiego) tutti e nella fattispecie agli investitori ed imprenditori».
«Nel difendere i lavoratori la nostra memoria ci ripropone il ricordo di precedenti Amministrazioni, anche di opposto segno politico, il ricordo di periodi favorevoli per i lavoratori che riuscivano ad essere gratificati sul piano lavorativo, personale ed economico. Ma resta, oggi, appunto un lontano ricordo».
«Sta finendo il 2019, ci auguriamo che questa questione possa concludersi nel rispetto delle parti ma soprattutto nel rispetto dei dipendenti del Comune di Grosseto, che andrebbero motivati e organizzati al meglio per lo svolgimento delle loro funzioni. Dividere il personale è una politica da sempre attuata che difficilmente però si rivelerà efficace» conclude il Psi.