GROSSETO – Ha fatto centro anche quest’anno la maratona musicale dell’8 dicembre, organizzata dalla scuola di musica Chelli con il patrocinio di Diocesi, Comune e Provincia. L’auditorium San Paolo della Fondazione Chelli ha risuonato di note grazie ai circa 90 partecipanti – allievi di varie età e musicisti professionisti – che si sono succeduti, passandosi il testimone per l’intera giornata.
Come nelle edizioni passate, la “Maratona musicale” ha lo scopo di sostenere una realtà che si occupa di aiutare i bambini. Quest’anno la scelta è caduta sull’associazione Iron mamme onlus-Autismo Grosseto.
Nei giorni scorsi la direttrice della scuola di musica, Maria Grazia Bianchi, ha consegnato a Simona Vasile, presidente della onlus, la cifra raccolta attraverso la maratona: 500 euro, un contributo all’attività di queste mamme d’acciaio.
“Siamo davvero felici e soddisfatti della riuscita di questa terza edizione della Maratona musicale che, anno dopo anno, cresce in qualità, partecipazione, consapevolezza” commenta Maria Grazia Bianchi, direttrice della scuola di musica Chelli.
“Il merito è di tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della giornata: dei musicisti, alcuni giovanissimi, giunti anche da Firenze, che hanno suonato per noi; dei docenti delle scuole che hanno aderito, ovvero l’Istituto comunale musicale Giannetti, il liceo musicale Bianciardi, la scuola Bonarelli di Follonica, il conservatorio Franci di Siena, le scuole dell’infanzia della Fondazione Chelli: Santa Lucia e San Giuseppe, la scuola dell’infanzia Cottolengo”.
“E naturalmente di tutti i concertisti che hanno partecipato con entusiasmo – prosegue -: Gala Chistiakova, Diego Benocci, Monica Jimenez Calvo, Jante Theresa Hildebrandt, Davide De Luca; della scrittrice ed insegnante Lorella Chechi, che nell’occasione ha presentato il suo libro “Il paese degli orchi” e di Fulvia Perillo, presente con il suo libro “Metteva l’amore sopra ogni cosa”. Ultimi, ma non ultimi gli sponsor: Clan della musica, gli Attortellati, la Gelateria artigianale Il pozzetto. Se la maratona è riuscita è grazie a questo importante gioco di squadra, che ha permesso un utile e tangibile segno di solidarietà”, conclude Bianchi.