GROSSETO – “L’attacco al sindaco di Grosseto da parte del segretario regionale della Uil appare fumoso e non risolutivo di una situazione che, a nostro giudizio, rischia di incancrenirsi come spesso avviene quando si sceglie la via del muro contro muro e non del dialogo”. Il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi interviene sulla polemica a distanza che si è creata tra il Comune di Grosseto e la Uil.
“Come Lega – afferma Ulmi – sosteniamo l’azione del sindaco e con lui quella del nostro assessore al personale Giacomo Cerboni. Nel particolare pensiamo che sia giusto garantire uno scatto economico sul merito e non a tutti indipendentemente dalle mansioni e da quanto svolto. Questo per creare stimoli in tutti i dipendenti a dare sempre di più per raggiungere gli obiettivi che noi riteniamo fondamentali nell’azione di governo, ben sapendo che, forse, sul piano delle relazioni interne sarebbe molto più semplice dare il cosiddetto ‘contentino’ ad ogni lavoratore”.
“Ma sarebbe giusto – domanda il segretario della Lega – nei confronti dei cittadini che dall’amministrazione si attendono risultati e servizi di qualità e sempre migliori o di chi si impegna al massimo per raggiungerli?”. Per questo Ulmi non condivide l’attacco del segretario regionale della Uil-Fpl Mario Renzi al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
“Renzi stesso dice di non voler entrare nel merito – afferma Ulmi – questo ci fa pensare che si voglia solo giocare una battaglia di visibilità sindacale gettando fumo addosso all’attività di un’amministrazione e non ci sembra la scelta giusta da parte di chi ricopre un ruolo istituzionale nell’ambito del sindacato”.
Ulmi ha però un auspicio. “Come ha ricordato il segretario di area vasta Grosseto-Siena Fpl Sergio Sacchetti – afferma il segretario – sul contratto la Uil è rimasta sola nel non firmare l’accordo collettivo decentrato. Un accordo accettato anche dalla Cgil che, al pari della Uil, ha agito contro l’amministrazione per comportamento antisindacale”.
“Questo è un dato che dovrebbe far riflettere anche i vertici sindacali della Uil sul fatto che sull’accordo ci sono posizioni diverse tra i rappresentanti del personale e che, dunque, quanto raggiunto, seppur frutto di un compromesso, possa essere ritenuto accettabile da entrambe le parti, quella dell’ente e quella delle rappresentanze. La nostra speranza – conclude Ulmi – è che le parti possano dialogare e non fermarsi al muro contro muro. Questo nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini, ma anche della politica, che sia di governo di un ente o sindacale, che non può fondarsi su posizioni irremovibili”.