GROSSETO – Quello che sta per terminare è stato un anno cruciale per le battaglie ambientali e sociali e come al solito la nostra associazione è stata in prima linea per dare il proprio contributo alla lotta per salvare il clima e il Pianeta. E se l’anno si è concluso con un nulla di fatto in occasione della Cop25 che ci costringe ad impegnarci sempre di più e meglio per il prossimo futuro, è fondamentale ricordare che non sono mancati i risultati positivi e i traguardi raggiunti.
Tra questi è da segnalare ad esempio la creazione del Patto per i festival sostenibili di Legambiente. Lo scorso agosto, nell’ambito di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente, è stato sottoscritto il primo patto che vincola i festival aderenti a intraprendere percorsi virtuosi in fatto di sostenibilità ambientale e rispetto dell’ambiente. Com’è noto, Legambiente da sempre ritiene i grandi eventi un vero e proprio palcoscenico per le istanze ambientaliste ed essere riusciti a trasformare Festambiente in un modello per alcuni tra i festival più importanti d’Italia come Arezzo Wave, Umbria Jazz, Collisioni, Primo Maggio Roma, Sponz fest, Fondazione La notte della Taranta, Eco sound fest, la rete di Keep On, Pomigliano Jazz. Un punto di arrivo e di nuove partenze che ha sancito un vero e proprio spartiacque, consentendo alla musica di diventare uno strumento utile a contrastare l’effetto dei cambiamenti climatici. Coinvolgendo decine di migliaia di persone Non solo: proprio in occasione dell’ultima Festambiente, la nostra associazione ha anche organizzato il primo Concerto per il clima di Legambiente che ha visto protagonista l’amico di sempre Daniele Silvestri. Il 2019 pertanto può essere messo in archivio come l’anno della svolta per la musica amica del clima.
Il 2019 per Legambiente è stato però anche l’anno in cui è nato il primo polo nazionale per l’agroecologia circolare a Rispescia in località Enaoli. Ulteriore sfida, questa, su cui l’associazione ha deciso di scommettere nella piena e completa convinzione che puntando su un nuovo modo di fare agricoltura non solo si avrà la possibilità di scrivere un nuovo futuro sia per la PMI che per le grandi industrie ma anche di dare un contributo concreto alla mitigazione degli effetti della crisi climatica.
Di agricoltura durante l’arco dell’anno ne abbiamo parlato molto e in diversi contesti. Il primo appuntamento è stato il workshop nazionale sull’agroecologia circolare organizzato a Rispescia e a cui hanno preso parte alcuni tra i principali player nazionali del settore oltre ai protagonisti del settore del territorio maremmano. Il secondo appuntamento è stato Festambiente con una grande attenzione ai temi dell’agroecologia. Il terzo appuntamento infine è stato organizzato a Napoli con il primo Forum nazionale per l’agroecologia circolare nell’ambito del quale sono state tracciate le linee per il futuro di un settore che deve avere la forza sia a livello locale che europeo di invertire la rotta e di rappresentare un volano sia per l’economia che per la lotta ai cambiamenti climatici.
E per il 2020? Ecco i buoni propositi di Legambiente per la Maremma :
1. Nel 2020, sarà necessario continuare a ridurre la quantità di plastica nei nostri mari e sulle nostre coste che sono sempre più invase dai rifiuti anche attraverso le delibere plastic free che ci auguriamo vengano adottate da tutti i Comuni d’Italia. Inoltre, sarà fondamentale continuare a dare seguito a mobilitazioni di massa finalizzate alla pulizia dei litorali e dei fondali. Non solo: il Governo centrale si dovrà impegnare fortemente per la legge “Salva mare” allo scopo di consentire ai pescatori di dare il proprio contributo a questa grande battaglia per il futuro.
2. Più cura dei fiumi: nel 2020 si dovranno accendere ancora di più i riflettori sui corsi d’acqua, Ombrone ed Albegna in primis. Bisognerà dare seguito ad una manutenzione scrupolosa del reticolo idrografico e mettere in sicurezza i piccoli bacini collinari per prevenire le emergenze alluvionali ed il dissesto.
3. Quello che sta per iniziare dovrà essere l’anno della svolta per l’agricoltura ed il turismo sostenibile. Pur essendo vero che molto in tale ambito è stato fatto, è fondamentale continuare ad andare con decisione in questa direzione, consentendo alla sostenibilità di diventare l’asse portante dello sviluppo della Maremma. Rendere l’intera zona un biodistretto basato sull’agroecologia ed una destinazione turistica sostenibile significa intercettare un segmento di mercato in rapida e costante crescita, generando benefici sia per l’economia che per l’ambiente.
4. Nel 2020, la sostenibilità dovrà essere una costante non solo nei grandi eventi ma anche nelle sagre e nelle iniziative realizzate a livello locale. L’auspicio è che tutti i Comuni maremmani si adoperino per regolamentare la messa al bando della plastica in tali contesti, puntando esclusivamente sul plastic free e sul km 0.
5. Il prossimo anno dovrà sancire anche la chiusura definitiva dell’inceneritore di Scarlino. Così facendo, si avrà davvero la possibilità di contare su una ripartenza in chiave green. Allo stesso tempo, dovrà essere registrata una forte spinta nella raccolta differenziata per alzarne ulteriormente in modo significativo la percentuale.
6. Con il nuovo anno dovrà arrivare anche un nuovo impulso alle azioni di tutela della fascia dunale, costiera e pinetata sempre più minacciata da fenomeni atmosferici estremi e dagli incendi. In tal senso, sarà fondamentale da una parte avviare processi per potenziare la salvaguardia delle zone in questione e dall’altra una maggiore sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica.
7. L’aumento delle zone 30 e delle aree Ztl a Grosseto deve essere non solo un auspicio ma una priorità per l’agenda 2020 degli amministratori. Sarà pertanto necessario puntare in maniera più incisiva sul trasporto pubblico e sul potenziamento della rete ferroviaria oltre che su un aumento di piste ciclabili e colonnine elettriche. Tutto ciò per rendere la mobilità cittadina e maremmana sempre più green e sostenibile.
8. Il nuovo anno dovrà portare con sé anche un nuovo impulso per il sistema delle riserve naturali della Maremma per evitarne l’abbandono e la mancanza di gestione. Ciò potrà avvenire attraverso percorsi specifici che dovranno vedere protagonisti il Parco della Maremma, quello dell’Arcipelago toscano e il Parco delle colline metallifere allo scopo di creare una narrazione collettiva di una Maremma sempre più attenta alla conservazione della natura
9. Nel 2020, sarà fondamentale realizzare finalmente il distretto dell’economia civile in Maremma in modo tale da coniugare sviluppo ed occupazione all’insegna della innovazione e della sostenibilità, non dimenticando di sostenere in ogni modo e con ogni mezzo le fasce sociali più deboli.
10. Con l’anno nuovo sarà necessario approvare definitivamente un progetto per la messa in sicurezza e l’adeguamento dell’Aurelia. Non solo: entro l’anno si dovrà procedere con l’apertura dei cantieri nei tratti più pericolosi a due corsie come quello di Capalbio.