GROSSETO – “Una legge di bilancio dannosa per l’Italia, che avrà ripercussioni forti su tutti i territori, compresa la provincia di Grosseto dove molti dei settori in crisi, o che dovrebbero essere trainanti, possono risentirne”.
Il vicepresidente della commissione agricoltura della Camera, l’onorevole della Lega Mario Lolini, è preoccupato, tanto da essere intervenuto più volte in aula per rimarcare le incongruenze della manovra. “Come si fa a parlare di crescita se si mettono i bastoni tra le ruote alle imprese? – domanda il deputato maremmano del Carroccio – Ho voluto sottolineare durante il lungo dibattito quelli che sono alcuni dei tanti freni che questa manovra porta con sé, semplicemente per rispettare i vincoli imposti dall’Europa cui l’attuale Governo del centrosinistra e dei Cinque Stelle continua a voler sottostare senza far valere quel peso specifico che un paese come l’Italia dovrebbe imporre nei vari tavoli”.
Lolini in primis è preoccupato dall’abolizione della cedolare secca per artigiani e commercianti. “Una misura dannosa – sostiene il deputato leghista- Basti pensare che questa potrebbe comportare un aumento degli affitti fino al 48 per cento. Ciò con danni incalcolabili per settori che stanno attraversando periodi di crisi. Mi immagino questo che cosa comporterebbe nella fragile economia maremmana, dove, quotidianamente, lanciamo l’allarme per negozi e per piccole imprese che chiudono. Probabilmente vuol dire dare il colpo di grazia a chi cerca, con grande difficoltà, di portare avanti la propria attività”. C’è poi la vicenda dei Sad, i sussidi ambientalmente dannosi.
“Il Ministro dell’ambiente, nella prima bozza del decreto clima – ricorda Lolini- aveva dichiarato di voler compiere un taglio del 10 per cento all’anno a quegli incentivi che sono stati inseriti nell’elenco. Quelli che vengono definiti Sad valgono circa 19 miliardi totali ed il taglio annuo avrebbe dovuto essere di circa due miliardi. Tagliarli vuol dire alzare le tasse per i cittadini e le aziende, tipo annullare le esenzioni sul diesel in agricoltura e nel settore della pesca, eliminare le agevolazioni per gli autotrasporti ed azzerare altri sconti dedicati alle famiglie. Solo il diesel vale cinque miliardi. Ma ci sono anche delle incongruenze sui Sad, tipo quella della loro classificazione, come il fatto che siano considerati dannosi per l’ambiente gli aiuti per il rimpianto delle zone colpite da Xylella in Puglia”. Secondo Lolini in questo campo c’è poca lungimiranza.
“I sussidi – spiega il vicepresidente della Commissione Agricoltura- servono anche per far fronte alle delocalizzazioni delle aziende, soprattutto per quelle che consumano quantità importanti di energia elettrica, ma il rischio è che non si raggiunga l’obiettivo di tutelare l’ambiente, visto che il trasferimento in altri paesi, meno rigorosi in ambito di lotta alle emissioni di gas serra, potrebbe comportare l’aumento di emissioni dannose. Insomma la sensazione è che il Governo veda, attraverso i Sad, un nuovo luogo in cui reperire finanziamenti, di fatto aumentando la pressione fiscale”. Tutto questo con gravi ripercussioni anche per l’economia locale. “Pensiamo ai danni che subirebbero le imprese agricole e della pesca maremmane – sostiene Lolini- Il rischio, con il Governo Giallorosso, è quello di mettere in ginocchio interi comparti. Siamo così sicuri che l’intenzione sia quella di favorire la crescita? O forse non sia una strategia per mettere definitivamente in ginocchio l’economia italiana e rendere le nostre imprese, ed interi settori produttivi, appetibili per quegli imprenditori stranieri, soprattutto francesi e tedeschi, che stanno comprando le eccellenze del Belpaese?”.