GROSSETO -Si chiama “Lavoro agile” la nuova modalità che permetterà, ad alcuni dipendenti con determinate caratteristiche, di poter operare da casa in telelavoro.
La possibilità arriva da una legge nazionale che dispone – per le amministrazioni pubbliche e nei limiti delle risorse di bilancio e senza nuovi o maggiori oneri – modalità flessibili di lavoro per tutelare le cure parentali. Lavoro agile garantisce comunque a quei dipendenti che lo richiederanno di non subire penalizzazioni nel riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera.
“Il ‘lavoro agile’ corrisponde alle esigenze di conciliazione degli impegni lavorativi e della vita familiare – spiegano il sindaco Antofrancesco Vivaelli Colonna e Giacono Cerboni, assessore al Personale –. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale nel modo di concepire e declinare il lavoro pubblico, che potrà quindi essere svolto anche fuori dagli uffici comunali, attraverso strumenti tecnologici propri o del Comune, e che sarà comunque monitorato”.
Il ‘lavoro agile’ vuole favorire, attraverso lo sviluppo di una cultura gestionale orientata al risultato, un incremento di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa; promuove una visione dell’organizzazione del lavoro ispirata ai principi della flessibilità, dell’autonomia e della responsabilità; ottimizzare la diffusione di tecnologie e competenze digitali; rafforza le misure di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare dei dipendenti; promuove la mobilità sostenibile tramite la riduzione degli spostamenti casa-lavoro-casa nell’ottica di una politica ambientale sensibile alla diminuzione del traffico urbano in termini di volumi e di percorrenze; riprogettare gli spazi di lavoro in relazione alle specifiche attività oggetto del lavoro agile.