GROSSETO – Approvata a maggioranza dal Consiglio regionale, senza dibattito, la proposta di delibera sul bilancio di esercizio 2018 di Ente Terre regionali toscane, l’Ente istituito per valorizzare il patrimonio agricolo-forestale in disponibilità della Regione, che registra un saldo attivo di 609mila e 71 euro.
Il bilancio chiude con un valore della produzione pari a 3 milioni 786mila 912 euro con una diminuzione del 2,28 per cento per un totale di costi di produzione di 3 milioni 85mila 630 euro con una diminuzione del 13,01 per cento. Si evidenziano la diminuzione dei ricavi per prestazioni da attività commerciali pari a 583mila 500 euro e un aumento dei ricavi e proventi diversi per 295mila 300 da ricondurre ad una sopravvenienza attiva, conseguente alla conclusione del processo di liquidazione della società controllata Agricola Alberese srl. I costi della produzione diminuiscono principalmente per il minor valore registrato nella voce acquisti di beni per 438mila 37 euro. Le spese per il personale ammontano per il 2018 a un milione 261mila732 euro in misura superiore rispetto a quanto indicato per il 2016.
L’Ente nasce dalla trasformazione dell’Azienda regionale agricola di Alberese e gestisce la tenuta di Alberese, dove svolge le attività istituzionali sia di conservazione e valorizzazione del germoplasma autoctono della Toscana, sia di innovazione, che della diffusione del metodo produttivo da agricoltura biologica, il mantenimento e la fruibilità dell’agroecosistema del Parco naturale della Maremma. L’Ente, tra le sue varie competenze, gestisce la banca della terra; promuove, coordina e attua interventi di gestione forestale sostenibile e di sviluppo dell’economia verde; approva indirizzi operativi per la gestione ottimale dei beni del patrimonio agricolo-forestale.
Tra le attività del 2018, il coordinamento del patrimonio agricolo-forestale di 110 mila ettari con ulteriori 10mila ettari di pianificazione territoriale; un patrimonio che vede oltre 380 concessioni a soggetti privati ed associazioni, con una grande presenza di attività legate alla ricreazione, allo sport con bivacchi, rifugi, insomma un’opportunità economica. Riguardo alla Banca della Terra che favorisce l’apertura del patrimonio pubblico alla comunità, nel 2018 i bandi attivi erano 101 con 144 lotti assegnati, dei quali circa 6mila ettari messi a bando e oltre 5mila assegnati dei quali il 50 per cento ai giovani. Anche il progetto degli orti sociali si è sviluppato, con il coinvolgimento di 62 comuni e l’assegnazione di tutte le risorse a disposizione per 3milioni e 300 mila euro.
A febbraio 2019 è stato completato il trasferimento della “Società Agricola Suvignano srl” ad Ente Terre Regionali Toscana. Nel 2016, nell’ambito del Tavolo “Legalità e sicurezza in Toscana” fu siglato un accordo con il Ministero dell’agricoltura e i Comuni di Monteroni D’Arbia e di Murlo, che ospitano l’azienda. Il protocollo prevedeva che l’Azienda di Suvignano fosse oggetto di un progetto pilota di agricoltura sociale, un modello innovativo di impresa per la gestione dei beni confiscati alla criminalità che potesse rappresentare il prototipo per gli altri interventi di questo tipo in Italia.
Il piano degli investimenti 2018 prevedeva impieghi per 130mila euro, dei quali 30mila per le recinzioni e 100mila per la sostituzione macchine e attrezzature agricole. Sono stati spesi solo 170mila euro perché a causa di vincoli paesaggistici-ambientali non è stato possibile realizzare nuove recinzioni, ma solo un intervento di manutenzione ordinaria. Le spese per il personale ammontano per il 2018 a un milione 261mila 732 euro in misura superiore rispetto a quanto indicato per il 2016.