GROSSETO – “Sui dati del Sole 24 Ore c’è poco da gioire, in effetti. Ma il pianto deve essere equamente diviso tra tutti i sindaci del territorio, visto che, giova sottolinearlo, la classifica del quotidiano economico prende in considerazione l’intera provincia”. Lo scrive Antonfracesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto.
“La nostra zona, guidata in massima parte dal centrosinistra dal secondo dopoguerra in poi – ricorda – oltre ad aver accusato più tardi, ma in maniera più drammatica, la crisi economica globale, sconta le scelte sbagliate, soprattuto in materia di urbanistica e di uso del territorio, compiuto dalle amministrazioni che si sono succedute nel tempo.
Detto questo, la classifica del Sole 24 Ore fotografa, su Grosseto, una situazione che appare superata dalla percezione dei cittadini: sfido qualunque concittadino ad affermare che a Grosseto, oggi, si vive peggio rispetto a tre anni fa. Sfido qualunque grossetano a negare i miglioramenti della città in particolare in tema di sicurezza e politiche ambientali. Invito qualunque grossetano ad analizzare nel dettaglio alcuni dati”.
“Per quel che riguarda proprio le politiche sulla sicurezza, ad esempio – insiste il primo cittadino – si noterà che sono aumentate le denunce collegate ai micro reati, ma solo perché i cittadini hanno acquisito consapevolezza e le forze dell’ordine, su nostro impulso, reprimono quei piccoli reati che, da altre parti d’Italia, non vengono nemmeno perseguiti e di conseguenza computati: infatti Grosseto, come sancito dai dati del Viminale dello scorso aprile, risulta al primo posto in Toscana nella diminuzione dei reati. Un altro dato sensibile riguarda i carichi penali pendenti, che indicano un allungamento dei tempi della giustizia, ed è spiegabile appunto con l’aumento dei procedimenti a seguito di denunce”.
“Questo – conclude Vivarelli Colonna – denota un aumento della fiducia del cittadini nei confronti delle politiche sulla sicurezza e della giustizia. Importante, quest’anno, è l’introduzione, nel computo del Sole 24 Ore, dei reati di genere, cosa che sul nostro territorio si spiega con l’ottimo funzionamento del Codice Rosa e con la conquista, da parte delle donne, della volontà di denuncia. Infine, numeri che inficiano il ranking ottenuto riguardano l’aumento dei reati e della produzione di rifiuti durante il periodo estivo, generato dalla presenza importante di turisti.
Tutto questo per dire che i numeri possono essere interpretati, e spesso lo sono a proprio piacimento e secondo i propri tornaconti politici.
Forse tutti i sindaci della Maremma e dell’Amiata, invece di impiegare il proprio tempo nelle solite polemiche pretestuose e strumentali, dovrebbero meditare una azione per danno d’immagine. Ma voglio andare oltre: se davvero quei sindaci sono convinti che tutto il male provenga dal governo del Centrodestra, questa potrebbe essere un’occasione per andare alle elezioni e restituire il giudizio di merito ai cittadini.