GROSSETO – “Flamenco rosso passione”, una tesi che ha meritato una votazione “Eccellente + lode” all’esame di livello Master con cui la Federazione italiana danza (Ente giuridico riconosciuto dallo Stato italiano iscritto a R.P.G. n. 198/2003) ha diplomato questo sabato Anna Del Vacchio, docente di scienze motorie dell’Isis “Fossombroni” di Grosseto.
Anna è stata così inserita nell’Albo nazionale docenti, maestri, insegnanti di danza, ed è quindi tra le primissime in Italia con una certificazione molto importante dopo la legge 175/2017 che impone, anche nel settore danza, la professionalità certificata da enti giuridicamente riconosciuti.
“Con questa legge – racconta Anna – il mondo della danza ha finalmente avuto l’attenzione del legislatore che ha voluto sottolineare l’importanza dei riconoscimenti giuridici per tutti quegli insegnanti che hanno a che fare soprattutto con bambini e adolescenti nelle moltissime scuole di danza italiane e che pertanto necessitano di competenze ampie non solo sulla danza ma anche a livello neuro-muscolare e fisiologico, oltre che didattico e psicologico, che devono essere accertate da enti competenti”.
Un percorso che Anna Del Vacchio ha iniziato un anno fa e che ha svolto con Francesca Stocchi, una professionista del flamenco in Italia e all’estero, che è anche direttore tecnico del settore Flamenco della F.i.d., ente che per primo in Italia ha previsto una certificazione per le competenze dei maestri anche nel settore del Flamenco.
Sono state tante le ore di formazione sulla storia, sulla tecnica del ballo e sulla metrica musicale del flamenco, sull’anatomia e sulla traumatologia, con diversi test di rilevazione delle competenze durante il percorso formativo e con un esame finale che ha previsto un colloquio orale su tutti gli argomenti trattati dal corso, oltre alla discussione della tesi, “Flamenco rosso passione” appunto: 300 pagine circa in cui Anna Del Vacchio ha scritto del flamenco pensando di parlare a chi di flamenco non sa nulla, utilizzando un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori, a cui ha raccontato, grazie anche a moltissime immagini, cosa significa flamenco partendo dalla postura, passando dalla tecnica del ballo oltre che dall’anatomia, per arrivare alla traumatologia specifica di questa disciplina.
Ha raccontato degli abiti e degli accessori specifici di ogni danza, degli strumenti musicali che anche i danzatori utilizzano, per poi passare alla genealogia della musica flamenca e dei suoi ritmi ed infine raccontando la storia del popolo gitano e della sua cultura che ha generato il flamenco riconosciuto, nel 2010, Patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco.
Anna Del Vacchio inizia a studiare flamenco nel 1990 con Julia García Jiménez, ex ballerina del Balletto nazionale spagnolo e nipote di “Realito”, un prestigioso maestro di flamenco che, nella sua Accademia di Siviglia, ha insegnato a tanti grandi danzatori del secolo scorso.
Anna continua i suoi studi in tutta Italia con i più grandi maestri e coreografi di flamenco, sia spagnoli che italiani e intanto insegna creando anche numerose coreografie.
Si trasferisce a Grosseto pochi anni fa e continua a studiare e a seguire la sua passione, conciliandola col lavoro di docente nella scuola pubblica e soprattutto con quello di mamma. Attualmente collabora ai progetti della scuola “Dancing revolution” di Elena Fioravanti.