GROSSETO – “Monitorare la qualità dell’aria significa avere degli indicatori certificati sulla qualità della vita in città, ed è per questo che sta prendendo vita in queste settimane la rete di centraline che monitoreranno la nostra città e i cui dati saranno pubblici ed accessibili”.
Il sindaco di Follonica Andrea Benini presenta così il progetto per il monitoraggio dell’aria che l’amministrazione ha avviato nei mesi scorsi e che è in fase di ultimazione.
L’ubicazione scelta per le due centraline è strategica: una è stata collocata sul tetto della scuola Don Milani, in via Balducci, mentre l’altra sarà installata sul tetto del palazzo comunale.
“Le centraline – continua il sindaco – monitoreranno l’aria del centro cittadino e del quartiere Cassarello, ma si tratta solo della prima fase di un progetto più ampio che vorremmo arrivasse a monitorare la qualità dell’aria in tutta la città”.
“Negli anni passati – va avanti Benini – abbiamo dato il via all’efficientamento energetico della pubblica illuminazione e deciso di destinare parte delle risorse ottenute dal risparmio a “Follonica Smart”, un progetto che mira ad utilizzare le migliori tecnologie a servizio della città di Follonica. È proprio all’interno di “Follonica Smart” che abbiamo sviluppato la collaborazione con un’azienda, la Opus, eccellenza del nostro territorio e leader riconosciuta anche a livello internazionale, che si occuperà della fornitura delle centraline e del software che gestirà i dati”.
I parametri fondamentali per giudicare la qualità dell’aria cittadina sono quelli tipici delle emissioni dovute alla circolazione veicolare e alle emissioni dei riscaldamenti domestici, quindi si monitoreranno in continuo:
NO2/NO prodotti dalla combustione ad alta temperatura di fiamma;
O3 inquinante secondario che si forma, attraverso reazioni fotochimiche, a partire da inquinanti precursori (principalmente ossidi di azoto e composti organici volatili) in presenza della luce del sole, che ha proprietà aggressive nei confronti delle mucose e causa dell’invecchiamento radicalico dei materiali;
VOC, che dà la misura del benzene e dei suoi derivati derivanti principalmente dai motori a combustione interna, le cui concentrazioni risultano particolarmente alte nei pressi delle vie ad alto traffico, parcheggio sotterraneo ed autofficine;
polveri sottili (PM10, PM2.5 e PM1) le quali sono generate dalla combustione di combustibili fossili e dal disgregamento naturale di terreni e materiali, le quali in virtù della loro inalabilità possono essere trasportate, in base alle loro dimensioni, verso altre parti del tratto respiratorio o del corpo, dove possono essere assorbite o provocare danni biologico.
Le centraline saranno equipaggiate per acquisire in continuo i parametri, memorizzarli localmente per un tempo breve, massimo un’ora, e per trasferirli ad un centro di raccolta dati.
“I dati delle centraline – conclude il sindaco – dovranno essere validati, ed è per questo che l’amministrazione concorderà con Arpat un percorso che possa portare l’Arpat stessa a gestire le centraline garantendo così ai cittadini di Follonica la massima trasparenza”.
“È di questi giorni la notizia dell’installazione di una centralina privata, il cui costo è stato sostenuto da cittadini e associazioni, per monitorare l’aria del quartiere Salciaina – prosegue Benini -. Credo che queste esperienze di cittadinanza attiva vadano nella giusta direzione di una presa di coscienza collettiva delle tematiche ambientali e che possano fornire un contributo ulteriore rispetto a quello della rete regionale e della rete cittadina che si sta attivando in queste settimane”.
“Compito dell’amministrazione – conclude il primo cittadino – è fornire dati attendibili e certificati che garantiscano tutti i cittadini di Follonica”.