GROSSETO – “‘Basta odio, basta indifferenza’. Queste le parole risuonate a Milano il 10 dicembre, quando 600 sindaci di ogni parte d’Italia e di ogni colore politico hanno marciato al fianco della senatrice a vita Liliana Segre. Una ‘scorta civica’ per una donna di quasi novant’anni, sopravvissuta all’Olocausto, e oggi vittima di minacce a motivo della sua storia, del suo essere ebrea e del suo impegno contro la spirale di odio, intolleranza e razzismo che è riemersa nel nostro Paese, insieme a preoccupanti tentativi di revisionismo e di legittimazione del fascismo e del nazismo”. A parlare i consiglieri di centrosinistra al Comune di Grosseto Carlo De Martis, Marilena Del Santo (Lista Mascagni Sindaco), Lorenzo Mascagni, Manuele Bartalucci, Ciro Cirillo, Marco Di Giacopo, Catuscia Scoccati (Partito democratico).
“Liliana Segre aveva appena 8 anni quando nel 1938 rimase vittima delle leggi razziali fasciste, trovandosi costretta ad abbandonare la scuola e cominciare un lungo periodo di fuga per sfuggire alle persecuzioni – continuano -. Nel 1944 fu deportata ad Auschwitz, dove le venne tatuato sull’avambraccio il numero 75190, e messa ai lavori forzati. Oggi è una dei soli 25 sopravvissuti tra i 776 bambini italiani che furono deportati dai fascisti nel campo di sterminio di Auschwitz, e da alcuni anni ha intrapreso un importante percorso di testimonianza rivolgendosi principalmente ai giovani”.
“Quest’opera di trasmissione della memoria, senza perdono, ma al tempo stesso priva di qualsiasi sentimento di odio e di vendetta, ha valso a Liliana Segre una serie di importanti riconoscimenti – proseguono i consiglieri -. Da ultimo la nomina a senatrice a vita ‘per avere illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale'”.
“La sua esperienza umana e gli altissimi riconoscimenti che le sono stati conferiti danno sostanza a quei valori ed a quei precetti di uguaglianza – vanno avanti -, libertà e solidarietà che stanno scritti a chiare lettere nella Costituzione e che, in assoluta antitesi con il regime fascista, costituiscono le fondamenta della nostra Repubblica, della nostra società e del vivere civile”.
“Liliana Segre rappresenta dunque una delle figure più nobili di questo Paese, testimone vivente del valore della Memoria quale leva imprescindibile per la lotta contro l’indifferenza, nella quale ciascuno ha il dovere, civico e morale, di fare la propria parte.
Particolarmente in queste ultime settimane – ancora il centrosinistra -, all’esito della notizia dell’assegnazione di una scorta a Liliana Segre, si sono moltiplicati gesti di solidarietà verso la sua persona e verso la storia che rappresenta, e numerose amministrazioni comunali hanno avvertito l’urgenza di riconoscerne pubblicamente il valore, assegnandole l’onorificenza della cittadinanza onoraria”.
“Anche il Comune di Grosseto – continuano i consiglieri – può e deve fare la sua parte, tanto più perché il nostro territorio non può dimenticare la tragedia della persecuzione degli ebrei perpetrata dal regime fascista, avendo direttamente vissuto il dolore e la vergogna di un campo di concentramento, istituito il 28 novembre del 1943 a Roccatederighi (Roccastrada), presso la sede estiva del Seminario della Curia vescovile di Grosseto, in cui furono internati circa 100 ebrei, 38 dei quali furono poi da lì deportati nei campi di sterminio di Auschwitz e Bergen Belsen dove, in 33, trovarono la morte”.
“Nei giorni scorsi abbiamo pertanto avanzato la proposta di concedere alla senatrice Liliana Segre la cittadinanza onoraria del Comune di Grosseto «per essersi distinta in azioni di altissimo valore a vantaggio della società, svolgendo, particolarmente in favore delle giovani generazioni, un’ineguagliabile opera di trasmissione della Memoria e dei valori costituzionali di uguaglianza, libertà e solidarietà che fondano il vivere civile, contro l’indifferenza e ogni forma di odio, intolleranza e razzismo». Una proposta – concludono i consiglieri di opposizione -che potrà essere sottoposta all’approvazione del primo Consiglio comunale del nuovo anno e intorno alla quale, siamo certi, tutte le forze politiche sapranno trovarsi unite”.