GROSSETO – Sulle presunte carenze di personale, la Asl replica al settore sanità della Lega.
“In tutti gli ospedali in vista di un periodo festivo – scrive la Asl – è buona prassi strutturare un piano che, nel rispetto dei diritti di accesso alle cure, preveda un rallentamento di alcune attività sanitarie. Piano assolutamente trasparente, tanto che il relativo atto viene reso pubblico e consultabile. Nel caso specifico, per quanto riguarda l’attività chirurgica, il piano è stato condiviso e strutturato secondo le indicazioni dei chirurghi e non è stato preso solo come un provvedimento d’ufficio”.
“Tale piano – prosegue la Asl – è essenziale per riorganizzare le attività in considerazione della indisponibilità dei pazienti che in genere privilegiano altri periodi per fare interventi programmati ed alle presenze legate alle ferie del personale sanitario. Ovviamente il percorso delle urgenze e del programmato complesso (come ad esempio per i pazienti oncologici) è integralmente presente”.
“Preme sottolineare – si legge ancora nella nota – che i piani di questa natura vengono realizzati in tutte le regioni italiane (addirittura in alcune aziende lombarde vi è riduzione fino al 18% dei ppll e fino al 30% per le sale operatorie). In merito alle liste di attesa chirurgiche questa direzione è impegnata da tempo in un monitoraggio puntuale con i seguente attuazione delle relative azioni risolutive, così da agire tempestivamente per il rispetto di quanto previsto sia dal piano nazionale che da quello regionale. Le liste di attesa di attività ambulatoriale anche chirurgica sono leggibili sul sito aziendale e della Regione in modo trasparente, cosi come riportate anche nel recente rapporto Gimbe sulle regioni adempienti agli obblighi previsti dal Pngla”.
“La direzione aziendale – conclude la Asl – come da indicazioni e accordi regionali, ha strutturato da tempo progetti di produttività aggiuntiva per più specialità (radiologia, chirurgia, oftalmologia, ecc. ) e ha attivato il reclutamento del personale tanto che complessivamente la spesa dello stesso è incrementata nel 2019 rispetto al 2018 (sia comparto sia medico) per un valore di diversi milioni di euro”.