GAVORRANO – «In qualità di capogruppo del Movimento Gavorrano Bene Comune, durante la visione degli atti votati in giunta nell’ultimo periodo, mi sono imbattuta nella delibera n. 194 con allegato il parere legale riguardante l’installazione del traliccio metallico per gli impianti di telecomunicazione collocato in località la Finoria». Lo scrive, in una nota, il consigliere di Gavorrano Bene Comune Patrizia Scapin.
«La delibera della Giunta comunale del Comune di Gavorrano 194 del 28 novembre scorso, infatti, prende atto del parere legale richiesto ad uno studio dal medesimo ente, con determinazione dirigenziale n. 507 del 7 agosto scorso, per ottenere la consulenza rispetto alla realizzazione del traliccio metallico per il supporto delle antenne del segnale internet a “banda ultralarga” in via della Finoria e del conseguente contratto di locazione del terreno di proprietà pubblica – continua -. Il parere legale evidenzia chiaramente diverse criticità emerse dalla procedura per l’installazione del suddetto traliccio».
Per questo «vogliamo rimarcare – aggiunge Scapin – come le azioni intraprese dal nostro gruppo consiliare Movimento Gavorrano Bene Comune fossero nella direzione giusta e come la mobilitazione dei cittadini attiva fino dall’anno 2015, le diverse azioni di protesta intraprese, la costituzione di un comitato, la raccolta di firme tra la popolazione hanno prodotto i propri effetti».
«A questo punto ci chiediamo cosa il sindaco intende fare dopo questo parere legale, rimarcando il fatto che noi siamo favorevoli allo smantellamento immediato del traliccio. Ci domandiamo anche che cosa aspettava il sindaco ad informare la popolazione di questa importante notizia. Dove è finito lo spirito di collaborazione e lo scambio di idee con le persone che ha sempre messo in rilievo come disponibilità e correttezza? In questa vicenda – conclude il capogruppo del Movimento Gavorrano Bene Comune – vogliamo, inoltre, rimarcare l’atteggiamento tenuto dall’assessore Daniele Tonini, il quale, prima, all’ultimo tuffo, ha votato la delibera che autorizzava la concessione dell’area, mentre oggi, con altrettanta nonchalance, vota la delibera che accoglie il parere legale in cui si evidenziano palesi incongruenze. Si evidenzia così la troppa superficialità su un tema importante che dimostra l’incapacità ad amministrare».