CIVITELLA PAGANICO – “Avrei voluto non intervenire sulla questione per evitare di alimentare ulteriormente la polemica di questi giorni, nata, per quello che ho appreso, da una incomprensione fra le educatrici dell’asilo nido comunale “lo Scarabocchio” e alcuni genitori, sperando che tutto si risolvesse con un chiarimento. Invece mi trovo ad essere chiamata in causa ed accusata di avere fatto una cosa che mai mi sarebbe venuta in mente, né per sensibilità personale, tanto meno per il ruolo e per compiti che mi competono nel mio ruolo di sindaco”. Così Alessandra Biondi, sindaco di Civitella Paganico, in merito alla questione del presepe all’asilo nido di Paganico.
“Capisco che il sindaco sia visto come il responsabile di tutte le catastrofi ed i problemi che possono affliggere la comunità che amministra, ma è bene precisare che i problemi di cui si deve fare carico il sindaco non sono certo le proposte didattico-educative che vengono portate avanti nelle varie istituzioni scolastiche, né il modo con cui si sceglie di festeggiare il Natale e di rappresentare le tradizioni che esso si porta in sé – continua -. Al sindaco compete di garantire il funzionamento delle scuole, la loro sicurezza, e, nel caso del nido, garantire l’erogazione di un servizio che sia all’altezza dei bisogni dei propri cittadini sia in termini di orari di apertura che di qualità dello stesso. Questo è quanto deve fare un sindaco. Guai se un sindaco potesse pensare di entrare in merito alla programmazione didattico-educativa e quindi alle modalità con cui rappresentare i valori di una tradizione. Quindi assolutamente strumentale, fuori luogo ma soprattutto falso pensare che io, in qualità di sindaco, abbia potuto vietare il presepe nelle scuole”.
“Se però fa comodo far girare la notizia per altri motivi, puramente politici e strumentali, ne prendo atto – prosegue Biondi -. In risposta al consigliere di Fratelli d’Italia Franco Rossi, prontamente intervenuto sulla questione, tengo a precisare che a Civitella Paganico nessuno ha mai vietato di fare il presepe nelle scuole, né quest’anno né negli anni passati, ed ogni realtà scolastica, dal nido alle scuole medie, da sempre ha liberamente deciso come rappresentare la tradizione del Natale. Come deve essere, nel rispetto della libertà di insegnamento e delle tradizioni. Allo stesso consigliere rispondo che almeno noi amministratori, prima di affidarsi alle notizie della stampa, prendere posizioni e contribuire a diffondere notizie non certe, dovremmo acquisire una maggiore conoscenza dei fatti, visto che ne abbiamo la possibilità.
Questo aiuterebbe la nostra società ad essere migliore”.
“Quello che è accaduto allo Scarabocchio mi amareggia perché in 22 anni, nei quali sono stata anche una mamma utente del nido, non era mai successo che un genitore fosse entrato in merito alle scelte delle sulla modalità di realizzazione dell’albero o del presepe, senza averne titolo – va avanti il sindaco di Civitella Paganico -. Oggi il presepe, domani un’altra cosa, questo è il frutto ormai di un modo di fare dilagante in cui ognuno pensa di avere diritto di giudicare a prescindere e di imporre la propria idea, senza cercare di comprendere scelte anche diverse. Trovo bruttissimo aver fatto ricorso a giornali e televisioni per una questione peraltro già risolta con i genitori del nido e le educatrici in una riunione che ha avuto luogo lo scorso giovedì, soprattutto perché mette in cattiva luce una struttura educativa che da anni rappresenta una eccellenza nel territorio e per la quale le educatrici hanno sempre dato il massimo e sulla quale come amministrazione investiamo molte risorse”.
“Trovo tutta questa cosa triste – conclude Alessandra Biondi – perché basata sulla volontà di farne un caso politico che nulla ha a che vedere con i bisogni dei bambini di un nido, per i quali importante è la serenità dell’ambiente in cui vivono e la magia del Natale che sta nella gioia della loro piccola comunità, non certo in una statuina classica o in un presepe simbolico, realizzato in altro modo. Questo Natale per me si porterà dietro l’amarezza di quanto accaduto”.