ORBETELLO – In occasione della sua ultima visita ad Orbetello, Piero Pelù, dopo aver fatto una passeggiata in Feniglia, ha lanciato attraverso la sua pagina Facebook un appello per fare fronte ai postumi che la tromba d’aria che ha colpito la zona lo scorso novembre ha lasciato sulla spiaggia. Oltre ai numerosi pini abbattuti, sul litorale si sono riversati moltissimi rifiuti. Il roker ha prontamente chiesto aiuto alle istituzioni e alle associazioni per organizzare una task force. Filtri di sigarette, cotton fioc, cialde di caffè, bottiglie di plastica, rasoi usa e getta, siringhe, scarpe di ogni tipo, giochi da spiaggia, boe da rete e boe da yacht, reti da pesca, cassette di polistirolo, buste e packaging vari, lattine: sono questi sono alcuni dei rifiuti spiaggiati che Pelù ha fotografato e postato e che hanno smosso le coscienze di tutta Italia.
“Quella del marine litter – ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – è una delle sfide più difficili del nostro tempo. Per questo, come il nostro grande amico Piero, siamo convinti del fatto che solo attraverso una forte sinergia e percorsi di sensibilizzazione sia possibile cercare aggiustare la rotta. Pelù è per Legambiente e per Festambiente una storica figura di riferimento e il fatto che abbia ancora una volta deciso di prestare la sua immagine ad una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle tematiche ambientali ci riempie di orgoglio come, del resto, il fatto che abbia deciso di aprire tutte le tappe del Benvenuto al mondo tour con il video realizzato da AzzeroCO2 e Legambiente allo scopo di sensibilizzare i partecipanti nei confronti delle tematiche ambientali”.
“In queste ore – ha concluso Gentili – siamo in contatto sia con Piero Pelù che con il Comune di Orbetello per coordinare le prossime azioni che, oltre ad avere un impatto positivo sull’ecosistema, avranno il compito di rappresentare un ennesimo importante momento divulgativo. L’invasione di rifiuti sulla spiaggia della Feniglia dimostra che la plastica presente in mare rappresenta un’emergenza ambientale. Ciò a maggior ragione se si tiene conto del fatto che in questo caso ad essere protagonista dell’accaduto è una riserva naturale dallo spiccato valore ambientale già fortemente compromessa dalla tromba d’aria. Uniamoci ancora una volta per salvare il clima e il Pianeta.”