PORTO ERCOLE – «Ancora una volta la mareggiata che ha colpito Porto Ercole nei giorni scorsi, ha messo in evidenza come lo specchio acqueo necessiti di un’adeguata protezione da effetti che, a lungo andare, possono essere sempre più critici» afferma Gino Fiorentini a nome del coordinamento della associazioni di Porto Ercole che sono Pro loco Porto Ercole, progetto Porto Ercole, Hercoletto, Percorso donne, GiPE (Giovani Porto Ercole), Associazione diportisti, Comitato palio 4 fortezze Porto Ercole, AIPE (Associazione Commercianti).
«Gli esperti ci hanno già messo in allarme: sono circa dieci anni che il clima sta cambiando, assumendo caratteristiche di tipo tropicale, e per evitare danni irreparabili città e paesi si devono adeguare. E proprio questo chiede il nostro Ministero dell’ambiente nelle sue direttive. Sappiamo bene che nel nostro Paese ci sono associazioni ed enti che per il nostro patrimonio ambientale, culturale ed artistico fanno molto, dando sostanza a ciò che i Padri fondatori hanno inserito nell’articolo 9 della Costituzione. Alcune di queste, come Italia Nostra, affermano nel loro statuto che le pubbliche amministrazioni devono investire risorse per la messa in sicurezza del territorio e la stessa Italia Nostra e WWF assumono il mandato ad intraprendere qualsiasi azione che possa rendere utile il conseguimento dell’azione sociale».
«Adesso, dopo aver visto pochi giorni fa le osservazioni presentate da WWF e Italia Nostra alla proposta di adeguamento tecnico funzionale del porto di Porto Ercole riguardanti modifiche alle strutture dei moli, rimaniamo stupefatti e senza parole. Viene da loro definita “molto preoccupante l’assoluta mancanza di valutazione ambientale” e segnalata la mancanza di parcheggi pertinenti (strutture presenti e numericamente adeguate ad un traffico limitato), gli inadeguati percorsi ai pontili, la scarsa ossigenazione delle acque (ma 40 anni di mancato dragaggio con deposito di sedimenti toglierebbe ossigenazione anche alla barriera corallina!) e la mancanza idrica per il servizio portuale (servizi che faranno parte dell’opera)».
«Viene inoltre fatta osservazione sul banchinamento di 10 metri sotto la ex Cirio con notevole aumento dell’inquinamento sonoro e visivo; banchinamento che invece permetterebbe alle persone un più decoroso, sicuro e fruibile lungomare, nonché facilitatore del tanto criticato accesso ai pontili – proseguono le associazioni -. A nome di tutte le associazioni di Porto Ercole, rappresentate dal Coordinamento delle Associazioni Portercolesi, proprio perché tanto bene conoscono il territorio e la sua frequentazione, vogliamo denunciare e stigmatizzare questo tipo di freno allo sviluppo del nostro territorio e soprattutto alla messa in sicurezza delle attività, cittadini e mezzi che operano nel nostro porto. Una operazione di blocco orchestrata, così come in altre occasioni, da chi si è creato un sistema di benessere fondato sul metodo storico della prepotenza che grazie allo sfruttamento di cavilli di ordine amministrativo e magari amicizie nei gangli sensibili delle istituzioni, riesce a danneggiare il lavoro di tanti cittadini del nostro amato piccolo paese, ma in generale della Nostra Italia!»