GROSSETO – La UilFpl chiede il potenziamento del settore infermieristico e ausiliario (oss) nel Pronto soccorso dell’Ospedale “Misericordia”. “L’esperienza ormai consolidata del cosiddetto Modello grossetano, rappresentato dall’applicazione del ‘see and treat’, costituisce un punto di riferimento da poter estendere anche a tutti gli altri presidi dell’intera area vasta sud est. il ‘see and treat’ dovrebbe/doveva comportare il potenziamento delle dotazioni infermieristiche ed ausiliarie ‘a prescindere’, date le caratteristiche intrinseche del modello di cura, e questo,
in ottemperanza alla normativa regionale, ma ciò non è avvenuto, anzi, lo stesso viene applicato in maniera sempre più residuale con le poche risorse a disposizione” lo scrive UilFpl in un comunicato stampa.
“Anche per questo – continua -, il ‘potenziamento’ deve essere attuato ‘hic et nunc’, dato che, ormai, è a rischio l’integrità della buona cura ai pazienti, con il personale al limite del ‘burn out’. Di fronte a ciò, appare inutile fare medie, ponderazioni, statistiche, ecc, che rassicurano puntualmente sugli standard lavorativi: si rischia di comparare una simile analisi con il “pollo di Trilussa”. Siamo di fatto al limine del collasso nell’ambito lavorativo, con elevazione esponenziale del ‘rischio clinico’, dato che i turni sono incessanti, il clima organizzativo è pessimo e gli operatori sono allo stremo. Il non accorgersi di ciò, può apparire veramente surreale”.
“Oltre a quella summenzionata (potenziamento degli organici), che rappresenta, un punto irrinunciabile, ineludibile ed improcrastinabile, ci sono comunque altre misure da perseguire per “alleggerire” una situazione ormai ben oltre il limite della sopportazione:
continuare a perseguire i contratti di somministrazione del personale presso il Pronto soccorso di Grosseto, a garanzia della dotazione organica per la quale, come detto, è ineludibile il potenziamento; ciò, al contempo, permetterebbe agli altri Pronto soccorso della Asl Toscana Sud Est di osservare e seguire un modello di riferimento che, pur in sofferenza di risorse, ha costituito e costituisce una eccellenza nella risposta ai bisogni della popolazione. Con dispiacere, contrariamente a quanto affermato in precedenza dalla direzione aziendale, abbiamo registrato una significativa riduzione delle unità di personale in somministrazione, non compensata da altrettanti ingressi. E questo pur in presenza dei ‘tempi di ingresso’ del personale ‘a contratto’, che in virtù delle modalità operativo/procedurali continuano ad essere oltremodo lenti, anzi, lentissimi;
ampliamento dell’appalto del personale della ditta in convenzione incaricata dei ‘trasporti interni’, che porterebbe ad un potenziamento dei trasporti dentro l’ospedale Misericordia di Grosseto e, nello specifico, all’interno Area emergenza urgenza, allo scopo di liberare risorse Oss dedicate all’assistenza diretta ai pazienti; anche qui, con identico dispiacere, registriamo che, quanto rappresentato, era stato ‘annunciato’ precedentemente dalla direzione aziendale, senza che ciò abbia avuto un seguito;
ricorrere a forme di incentivo/progetti, per compensare nell’immediato le esigenze di personale (ossia la cosiddetta attività “aggiuntiva”), così come attuato in altre realtà non di emergenza urgenza, dove i flussi di attività, sono decisamente meno asfissianti”.
“Quanto sin qui rappresentato sarà ulteriormente appesantito, per non dire aggravato, dato l’ormai imminente arrivo del periodo influenzale, in cui è facile prevedere, come tutti gli anni, un aumento esponenziale degli accessi e dei ricoveri di pazienti, soprattutto bambini, anziani, ossia la parte più fragile della popolazione, che avrà la necessità di fruire maggiormente dei servizi sanitari della zona Grossetana nelle
Aree Mediche, Chirurgiche, Diagnostiche, Intensive e di Emergenza Urgenza. Quello che serve – conclude UilFpl, a nostro modesto avviso, non sono statistiche e/o dimostrazioni tecnologicamente avanzate, atte a dimostrate che tutto va bene e che le cose sono in regola secondo gli standards canonici, ma soluzioni fattuali ‘hic et nunc’ che, prendano finalmente atto della inadeguatezza numerica, sofferenza, stanchezza ed estremo disagio del personale, il quale è il primo fattore di causa del rischio clinico, ossia l’esatto contrario della buona cura”.