FOLLONICA – Una mozione in consiglio regionale per chiedere alla giunta di garantire la legalità e annullare il procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) sull’inceneritore di Scarlino. A chiederlo è il “Comitato per il No” all’impianto del Casone che oggi ha presentato nella sala del consiglio comunale di Follonica l’opuscolo “La lotta per la legalità negata”, un libro che ripercorre la storia della battaglia, sociale e giudiziaria, contro l’inceneritore. Una storia che va avanti da 24 anni con cinque sentenze del consiglio di Stato, contrarie all’impianto, e una nuova, la sesta, autorizzazione richiesta alla Regione Toscana.
All’incontro erano presenti, Antonino Vella, vicepresidente del Comitato, insieme a Ubaldo Giardelli e Roberto Barocci e a tanti attivisti che negli anni si sono avvicinati e impegnati contro l’inceneritore.
«La sesta procedura – ha spiegato Roberto Baracci – ha già evidenziato 6 aspetti di illegittimità. 1) – La Mozione votata all’unanimità dal Consiglio regionale invitava la Giunta “a prendere atto dei contenuti della Sentenza del Consiglio di Stato e della CTU definitiva…, quali accertamenti tecnico/giuridici autonomi, autorevoli e terzi…e pertanto a non avviare un nuovo procedimento autorizzativo agli stessi impianti”. Viceversa i Dirigenti regionali hanno avviato una nuova procedura autorizzativa agli stessi identici impianti, già definiti illegali;
2 ) – La suddetta Sentenza ha annullato le procedure autorizzative del 2015 e 2018, dopo aver dichiarato illegali le dimensioni dei forni rispetto alle norme varate nel 2005 e insufficienti le valutazioni sanitarie, dichiarando che la Regione dovesse compiere valutazioni autonome su tali aspetti. Viceversa i Dirigenti degli Uffici regionali affermano che: “l’istruttoria per gli aspetti impiantistici, ambientali e sanitari, svolta nel procedimento di VIA e AIA del 2015, dalla Regione, da Arpat e dall’Azienda Sanitaria fu completa…”.
3 ) – I dirigenti della Regione Toscana richiedono al proponente/gestore Scarlino Energia non un nuovo Progetto, ma solo “nuovi elaborati, rispetto agli elaborati presentati nell’ambito del procedimento VIA-AIA del 2015..” come se quelli del 2015 fossero ancora validi e non annullati dalla Sentenza del Consiglio di Stato.
4 ) – A seguito del Ricorso al TAR dei Comuni di Follonica e Scarlino contro l’avvio del nuovo procedimento di VIA in assenza di un nuovo Progetto, i Dirigenti della Regione hanno chiesto un parere legale all’Avvocatura della Regione Toscana, che ha così risposto: “Pertanto dovrà essere richiesto un nuovo elaborato progettuale, che contenga le integrazioni evidenziate nella sentenza …(e) deve rispettare la normativa oggi esistente.” poiché dal 2015 é anche decisamente cambiata la normativa. Viceversa si continua a richiedere solo integrazioni a quanto già presentato nel 2015.
5 ) – I dirigenti chiedono alla Scarlino Energia “misurazioni di dettaglio a dimostrazione che i forni abbiano i volumi interni di post combustione che sono richiesti dalla legge…” come se la Sentenza del Consiglio di Stato non avesse scritto che tali forni dal 2005 non hanno rispettato tale legge e che la Regione deve compiere una valutazione autonoma, come se la Relazione conclusiva dei CTU del Tribunale di Grosseto non avesse detto che i forni non sono a norma, come se le relazioni del CRN non avessero detto lo stesso e come se il Consiglio regionale non avesse invitato la Giunta a tenere in debito conto tutti i suddetti pareri definiti:”accertamenti tecnico/giuridici autonomi. autorevoli e terzi”.
6 ) – I dirigenti chiedono alla Scarlino Energia di aggiornare le valutazioni sanitarie del 2015 e 2018 che siano presentate sotto una “veste formale e sostanziale” di una VIS, quando invece la sentenza del Consiglio di Stato ha decretato che le valutazioni di una VIS debbano essere compiute autonomamente dalla Regione stessa»
All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Follonica Andrea Benini. «Non solo – ha detto il sindaco – dobbiamo dire che è inaccettabile questo impianto dal punto di vista ambientale e per la salute, ma anche e sopratutto che non possiamo accettare un sistema di potere che debba imporre a questo territorio e alle istituzioni decisioni proprie. Per questo avete fatte bene in questo libro a parlare di legalità. Da tempo ormai il Comitato non è più solo: al suo fianco ci sono anche i Comuni di Follonica e Scarlino che hanno portato avanti battaglie comuni».
Per tutti coloro che fossero interessati il libro, presentato oggi, si può trovare nella libreria Chiti di Follonica.