GROSSETO – «Pioggia, vento, mareggiate, allagamenti disastrano periodicamente un territorio sempre più dissestato dagli interventi dell’uomo e da una cattiva manutenzione e gestione delle opere. Così la storia si ripete periodicamente con lo stesso copione e i medesimi risultati: si mettono in ginocchio imprese, attività produttive e si producono drammi e disastri alle persone». Così inizia la nota della segreteria provinciale del Pci.
«Il PCI intende per prima cosa esprimere solidarietà a quelle famiglie colpite dagli eventi di questi giorni che si sono viste portare via il lavoro di una vita, distruggere case e impianti produttivi, devastare proprietà. Per il PCI di Grosseto se da una parte si assiste a variazioni climatiche rilevanti dall’altra si ritarda e non si prende atto che le antropizzazioni selvagge, le opere realizzate sul territorio, le infrastrutture costruite, presentano il conto di una progettazione che non ha tenuto conto della natura alla quale, se gli vengono sottratti spazi, non ha problemi a riprenderli presentando conti salatissimi».
«Quello che la politica non perde occasione di fare è la strumentalizzazione di questi eventi. Oggi si critica l’operato di alcune amministrazioni e si dimentica che è proprio grazie alle politiche di smantellamento di enti come la Provincia che oggi si subiscono disastri e danni al territorio».
«La Provincia era dotata di un sistema di Protezione Civile che funzionava, ben strutturato, uno dei migliori a livello nazionale. Proprio il PD e la stessa Regione Toscana lo hanno distrutto appropriandosi di competenze che ne mostrano i limiti, gettando via quel patrimonio che ha dato risposte a numerosissime emergenze ed allontanando il controllo e la gestione degli eventi da chi viveva sul territorio ed era in grado di assicurare una presenza e una capacità di azione immediate».
«C’è bisogno di tornare a dare spazio a queste istituzioni che non solo sono state affittate ad amministratori come i sindaci, già carichi di lavoro nei propri comuni, ma sono state svuotate di quelle risorse umane e finanziarie che possano mettere in campo una migliore manutenzioni e nuove realizzazioni di opere e infrastrutture per quanto riguarda strade, fossi, scuole al fine di garantire quella sicurezza ai cittadini».
«Così si può tornare ad avere cura e attenzione per il territorio e pensare a piani di emergenza articolati e attenti. La politica non ha bisogni di teatranti ma di una maggiore concretezza anche perché chi subisce danni non ha più tempo, voglia e pazienza di assistere a spettacoli ma vuole risposte affinché quanto si verifica periodicamente non si ripeta in termini di danni e disastri ambientali e umani».