GROSSETO – Nei giorni scorsi, al “Palazzo Montemartini” a Roma, si è tenuto, nel contesto del consiglio nazionale dell’UGL chimici, un convegno organizzato dalla Federazione nazionale di categoria, sui temi della contrattazione, welfare, economia circolare, rappresentanza e ruolo del CCNL a cui ha partecipato Carlo Banti, segretario provinciale Grosseto-Siena della UGL Chimici e consigliere nazionale.
Banti, nel suo intervento ha toccato temi relativi alla situazione economica e sociale del nostro Paese, «adducendo gran parte delle responsabilità del “fallimento” industriale italiano, alla politica portata avanti dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, citando, tra gli altri, il caso ex Ilva Piombino passata di mano prima ai Russi, poi agli algerini per arrivare ad una cordata indiana, la Jindal che ha portato attualmente 1.812 dipendenti in cassa integrazione per altri 12 mesi».
Infine Banti ha concluso illustrando «la situazione del comparto chimico grossetano, che si risolve praticamente nel comune di Scarlino, dove l’industria chimica regge al colpo della crisi con le “storiche” realtà industriali Venator (ex Tioxide) e Nuova Solmine, che sostanzialmente risultano, da sempre, fonte di occupazione per il territorio, per di più senza ricorrere, da molti anni, ad alcun tipo di ammortizzatore sociale».