FIRENZE – La società Sei Toscana, gestore del sistema dei rifiuti andrà a processo, così come tre ex manager che hanno seguito passaggi diversi dell’appalto. Questo è quanto deciso dal giudice per le udienze preliminari presso il tribunale di Firenze Angela Fantechi in merito alla maxi gara d’appalto milionaria sui rifiuti tra Ato Sud e Sei Toscana. L’indagine della procura fiorentina ha mirato a dimostrare che quella procedura fosse truccata alla base. Adesso sarà un dibattimento a decidere la verità processuale.
«In riferimento alla decisione del Gup, dottoressa Angela Fantechi, Sei Toscana, riponendo piena fiducia nell’operato della magistratura, è certa che la propria posizione verrà chiarita in fase dibattimentale» afferma Sei Toscana in una nota di commento. «Le contestazioni mosse agli imputati infatti sono state ampiamente ridimensionate dal provvedimento del Gup e fanno riferimento ad un periodo in cui Sei Toscana non era stata ancora costituita. Per questi motivi non sono applicabili alla società le norme di cui al Decreto 231 del 2001».
«Inoltre, le contestazioni che andranno al vaglio dibattimentale riguardano esclusivamente le così dette “somme messe a disposizione” contenute nel bando di gara e indicate nel capo di imputazione. Sei Toscana tiene a precisare che nessun pagamento delle somme oggetto della contestazione è mai stato effettuato dalla società che, come detto, a quel momento non era stata ancora costituita. Il Gup, pur nei limiti dell’udienza odierna, che non ha la funzione di giudicare nel merito la fondatezza dell’accusa, ha evidenziato nel provvedimento “la sussistenza di elementi a discarico introdotti in udienza preliminare suscettibili di chiarimento” e quindi tendenti ad escludere il coinvolgimento della società nella prossima fase dibattimentale».