PONTEDERA (PI) – Sono cento i milioni di euro che la Regione Toscana si appresta ad investire per accrescere la sicurezza idraulica del suo territorio e garantire quella dei cittadini.
Ad annunciarlo è stato il presidente Enrico Rossi nel corso del sopralluogo che ha effettuato questa mattina a Pontedera, presso l’opera di presa dello scolmatore d’Arno, una dei due strumenti che, insieme alla cassa di espansione dei Piaggioni a Roffia (San Miniato), ha permesso di scongiurare nello scorso fine settimana disastrose alluvioni a Pontedera e a Pisa.
“Si tratta – ha spiegato Rossi – dei 14 milioni di euro che serviranno per scavare ulteriormente il letto del canale scolmatore e per rialzarne gli argini, un intervento che dovrebbe iniziare l’anno prossimo. Circa 50 milioni sono destinati invece ad ulteriori lavori sulle casse di espansione a Figline Valdarno. Sull’Era interverremo con un progetto da 6,8 milioni di euro, mentre circa 30 milioni serviranno a completare i lavori nella zona di Albinia, insieme ad Anas e a Rfi, per costruire la cassa di Camporegio”.
Rossi ha sottolineato che intende proseguire con la strategia, iniziata nel 2012 e che finora ha permesso di realizzare opere per un valore di circa 800 milioni di euro, di investire 100 milioni l’anno nella difesa del suolo.
“Dobbiamo poi – ha concluso Rossi – fare altri lavori nel senese, mentre sia a Prato che a Pistoia i reticoli del Bisenzio e dell’Ombrone pistoiese hanno retto bene l’urto delle piogge, grazie alle opere che lì abbiamo realizzato. La differenza rispetto al passato l’ha fatta anche la riforma dei Consorzi di bonifica, che abbiamo ridotto da 30 a 6 e che oggi mostrano una rinnovata efficienza. Voglio poi ringraziare i tecnici dei Geni civili, che abbiamo voluto ricondurre sotto una regia regionale e che sono dotati di una straordinaria competenza, passione e capacità di gestione. Alcuni di loro è da sabato che non si sono mai fermati”.
Il presidente ha poi voluto ringraziare i sindaci di San Miniato, Fucecchio e Empoli per le misure che hanno adottato, perché “è meglio prevenire che correre rischi”.
Dopo aver ricordato che grazie alla cassa di Roffia, che ha accolto otre 5,3 milioni di metri cubi di acqua, i tecnici sono riusciti a “neutralizzare” l’intero apporto in Arno da parte del fiume Era, diminuendo la portata del maggior fiume toscano di 150 metri cubi al secondo, il presidente Rossi ha annunciato poi che entro la fine dell’anno porterà in approvazione in Giunta e in discussione in Consiglio regionale una delibera che conterrà un Piano quinquennale con l’indicazione delle opere, per un valore di 100 milioni l’anno, da realizzare nel prossimo quinquennio.