GROSSETO – Giorni difficili per la Maremma. Novembre, si sa, è un mese complicato, soprattutto per le piogge e nel corso degli anni gli eventi più significativi, da un punto di vista delle precipitazioni, sono sempre accaduti nel mese di novembre, a partire dalla grande alluvione del 1966. Era il 4 novembre. Più di recente invece si ricorda l’evento del 12 novembre 2012 quando ad esondare non fu l’Ombrone, ma l’Albegna. Giorni tragici quelli, nei quali l’alluvione si portò via cinque vite.
E anche quest’anno la provincia di Grosseto ha dovuto pagare il suo tributo in termini di danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Maremma a partire dalla notte del 15 novembre. Sono bastati due giorni di pioggia intensa a mettere a rischio una gran parte del territorio che da Grosseto si estende verso sud e verso l’interno.
L’Ombrone: il fiume che fa ancora paura – Il fiume che lambisce la città capoluogo si è ingrossato e ha minacciato Grosseto. L’ondata di piena ha fatto scattare una fase di emergenza in tutta quella parte della città che si trova nella fascia rossa, cioè a meno di 400 metri dall’argine del fiume. Circa 2000 persona che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni così come indicato nell’ordinanza, firmata dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. E così l’Ombrone ha tenuto con il fiato sospeso migliaia di grossetani per tutta la domenica. L’allarme è stato lanciato intorno alle 10,30 della mattina del 17 novembre ed è cessato soltanto il giorno dopo, la mattina di lunedì 18 novembre. Gli allagamenti provocati dall’Ombrone hanno interessato solo, si fa per dire, la parte della golena sia nella zona di Isti d’Ombrone che nella zona di Grancia.
L’Albegna: gli argini hanno retto – Situazione critica anche più a sud di Grosseto, tra i Comuni di Orbetello e Manciano dove a preoccupare di più è stato il livello dell’Albegna. Gli argini, anche grazie alle opere realizzate dopo l’alluvione del 2012, hanno retto. In questo fazzoletto di territorio tra i due Comuni, nella zona di Polverosa, a fare i veri danni è stata una tromba d’aria che si è abbattuta su tutto quello che ha trovato devastando case e vegetazione. Tetti divelti e piante abbattute, ma per fortuna nessun danno a persone.
Saturnia: un fiume di fango – Situazione critica anche nel Comune di Manciano a cominciare dalla zona di Saturnia. Le immagini delle cascate del Gorello invase dal fango hanno fatto il giro d’Italia. Qui, a Manciano, il maltempo ha provato tanti danni, anche alla viabilità. Molte strade secondarie sono state chiuse per ore e per qualche giorno. Il sindaco ha chiesto lo stato di calamità.
Isola del Giglio – Maltempo anche in mare e sulla costa. A Giglio una potente mareggiata, che noi abbiamo documentato con alcune foto, ha imperversato per la giornata di sabato.
Feniglia: la strage dei pini – Una violenta tromba d’aria nella notte tra il 16 e il 17 novembre ha abbattuto circa mille pini nella riserva naturale della Duna della Feniglia. Una strage. Una vera bomba ambientale che provocato una ferita gigantesca all’interno di una delle più belle pinete della Maremma e d’Italia.
Qui trovate tutti gli articoli che raccontano queste giornate di maltempo e di paura.
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