GROSSETO – “Al Consiglio comunale di lunedì, il sindaco e l’assessore all’urbanistica chiederanno ai consiglieri comunali di sfidare il principio di non contraddizione. Prima, infatti, chiederanno di approvare una mega variante che prevede la realizzazione di un nuovo quartiere nel margine agricolo della città, al Casalone, noncuranti del parere sostanzialmente negativo dei tecnici: sia di quelli della Regione (che paventano anche possibili ricorsi), sia di quelli – della nostra stessa amministrazione comunale – della commissione per la Valutazione ambientale strategica. Subito dopo, chiederanno di approvare la relazione di avvio del procedimento di revisione del Piano strutturale affidato al team dell’architetto Viviani, che pone tra i propri obiettivi prioritari la rigenerazione urbana, il contenimento del consumo di suolo, la valorizzazione del territorio agricolo interno e limitrofo alla città e, non ultimo, delimiterà il margine urbano fissando il limite oltre il quale non si potrà consumare nuovo suolo con interventi edilizi”. Lo scrivono, in una nota, i consiglieri di opposizione Lorenzo Mascagni (Pd), Carlo De Martis (Lista Mascagni sindaco), Manuele Bartalucci (Pd), Marilena Del Santo (Lista Mascagni sindaco), Ciro Cirillo (Pd), Marco Di Giacopo (Pd) e Catuscia Scoccati (Pd).
“Il caso vuole che, negli elaborati del nuovo Piano strutturale, il margine urbano ipotizzato per la zona sud collocherebbe fuori dal perimetro proprio l’area interessata dalla variante di cui sopra, che dunque con i nuovi strumenti urbanistici non potrebbe essere realizzata, venendo individuata come un’area da non cementificare ma da preservare nella sua attuale destinazione agricola – continuano -. Ecco perché solo sfidando uno dei principi fondamentali della logica si potrà votare a favore di entrambi i documenti. Sullo sfondo, una città che avrebbe bisogno di interventi di rigenerazione urbana e di un piano straordinario per la rivitalizzazione del centro storico”.
“Si dirà che sono problemi che vengono da lontano, e che non riguardano solo la nostra città. Ed è vero. Ma va aggiunto che in questi anni l’amministrazione non ha fatto nulla per risolverli. Anzi, ha fatto il contrario di quello che andava fatto, che oggi sta scritto a chiare lettere pure nella relazione che fissa gli obiettivi del nuovo Piano strutturale. Infatti, avendo come priorità quella di occupare nuovo suolo ai margini della città, sarà ancora più difficile recuperare le aree degradate: si infragilirà ancor di più il centro storico e si accentuerà la svalutazione immobiliare in presenza di un mercato già saturo. Tutti elementi che hanno contribuito – concludono i consiglieri -, in questi anni, a generare senso di insicurezza. Ed è paradossale che l’amministrazione che ne ha fatto uno dei propri cavalli di battaglia con le proprie politiche urbanistiche finisca per accrescerlo, manifestando così la distanza abissale che sta tra le chiacchiere e i fatti”.