GROSSETO – “Un nuovo pericolo incombe dall’Europa per il Made in Italy: è l’etichettatura semplificata a colori Nutri-Score per la quale i gruppi europei dei Verdi e dei Socialisti e Democratici stanno cercando di raccogliere un milione di firme in un quarto dei paesi per chiedere alla Commissione di armonizzare le varie normative nazionali”. A parlare l’onorevole maremmano Mario Lolini, esponente della Lega e vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
“Si tratta di un’etichetta che, da sempre, trova la contrarietà dell’Italia, in quanto rischia di creare svantaggi a molti prodotti della penisola, che, di colpo, si troverebbero tra quelli, di fatto, meno indicati per la salute – continua Lolini, che insieme ai colleghi della Lega si sta muovendo contro la raccolta firme -. L’etichetta punta sul colpo d’occhio cercando di colpire l’attenzione del consumatore attraverso cinque colori che vanno dal verde all’arancione e che vengono associati a delle lettere, dalla A alla E. Attraverso questi si indicano i valori nutrizionali di quanto si acquista. In pratica con questo tipo di etichetta prodotti come il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano e, con loro, molti formaggi, ma anche il prosciutto si troverebbero svantaggiati a causa della quantità di grassi, zuccheri o sale che contengono. Tra quelli che subirebbero delle ripercussioni negative anche l’olio d’oliva”.
“I partiti che sono usciti nella maniera peggiore dalle elezioni europee – sostiene Lolini – vorrebbero imporci nuove normative che andrebbero a colpire il Made in Italy. Già i dazi Usa, imposti come ritorsione verso le decisioni prese su Airbus che avvantaggiano Germania e Francia, vanno a colpire duro anche il Made in Italy, adesso vogliono colpirci ancora con un’etichetta che penalizza in nostri prodotti”. Lolini guarda anche al Made in Maremma. “Pensiamo a quanti prodotti locali andrebbero ad essere coinvolti in maniera negativa dalla nuova etichettatura- sostiene il parlamentare della Lega- penso al nostro olio di qualità, al formaggio od ai salumi. Autorizzarla, vorrebbe dire mettere in ginocchio un settore che è già tartassato di suo e che ogni giorno lotta per la sopravvivenza. Con la tutela del Made in Italy e con i passi compiuti grazie al Ministro Centinaio molti imprenditori si erano rialzati, adesso invece l’Europa li vuole mettere nuovamente in ginocchio”.
“Saremo al fianco di queste battaglie – afferma il segretario provinciale Andrea Ulmi -. Non possiamo permettere che un settore portante della nostra economia venga di nuovo colpito in maniera pesante da decisioni prese negli uffici di Bruxelles, senza minimamente considerare minimamente i territori e chi, quotidianamente, lavora e produce”.