CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – «Sono trascorsi trent’anni dall’abbattimento del “Muro di Berlino”, fu un evento storico che ha cambiato le nostre vite e l’idea che ognuno di noi aveva fino all’ora del mondo». Lo afferma Susanna Lorenzini, assessora alla Pubblica istruzione e Cultura del Comune di Castiglione della Pescaia, che presenta il primo degli appuntamenti in programma, a partire da domani, sabato 9 novembre, organizzati dall’amministrazione comunale, assieme agli insegnanti dell’Istituto Orsino Orsini per i ragazzi del terzo anno della scuola secondaria di primo grado.
«Nel 2019 – ricorda Lorenzini – quello che rimane della barriera divisoria tra l’Est e l’Ovest è una galleria d’arte a cielo aperto, dove le opere di numerosi street artists hanno preso il posto di quella preclusione, ma sabato 9 novembre, in occasione di questa importante ricorrenza, proporremo ai ragazzi alcuni momenti di riflessione».
«All’interno dell’auditorium della scuola media Orsino Orsini – spiega Lorenzini – verrà proiettato il film “Le vite degli altri” di Florian Henckel von Donnersmarck, pellicola che ha avuto innumerevoli riconoscimenti, tra cui nel 2007 il David di Donatello e l’Oscar come miglior film straniero. Questa proiezione sarà propedeutica alla lettura di alcuni racconti tratti dal libro di Saverio Simonelli “Berlino, in fuga dal muro. Storie e imprese spettacolari”, pubblicato dalla Effatà editrice nel 2014, che la bibliotecaria Patrizia Guidi e il giornalista Flavio Fusi, inviato del Tg3 a Berlino, presente durante la caduta del Muro, lunedì 11 e giovedì 14 terranno ai ragazzi».
«Con il crollo del Muro – conclude Lorenzini – la Germania, ma soprattutto l’Europa sono profondamente cambiate. Quel sistema di fortificazioni per impedire la libera circolazione delle persone tra il territorio della Germania Est e Berlino Ovest, considerato il simbolo della cortina di ferro, si è formalmente chiuso il 3 ottobre 1990 ed è importante che i giovani studenti, grazie allo studio della storia, possano acquisire lua consapevolezza che è importante rispettare mentalità e culture diverse e che “la costruzione di muri” non