GROSSETO – Importante avvicendamento nella vita ecclesiale della diocesi di Grosseto: il vescovo Rodolfo ha nominato don Paolo Gentili nuovo vicario generale.
Don Paolo, che dal 2009 sino a poche settimane fa si è preso cura, come responsabile nazionale, dell’ufficio famiglia della Cei, raccoglie il testimone da don Desiderio Gianfelici, che per circa venti anni e con tre diversi vescovi ha ricoperto questo delicatissimo servizio di primissima collaborazione con il vescovo diocesano, nella cura pastorale della Chiesa locale.
“Un servizio – commenta il vescovo Rodolfo Cetoloni – che don Desiderio ha svolto con competenza, delicatezza, premura, discrezione, in momenti diversi della vita della nostra Chiesa diocesana. Accogliendo la sua richiesta di essere sollevato da questo compito per dedicarsi più pienamente al suo non meno impegnativo servizio pastorale di prete e parroco, ho chiesto a don Paolo Gentili di collaborare con me assumendo il servizio di vicario generale. Nel mentre ringrazio di tutto cuore don Desiderio per gli anni spesi in questo compito, accolgo con gioia la disponibilità di don Paolo, il cui amore per questa Chiesa diocesana non è mai diminuito, ma anzi è cresciuto anche grazie all’esperienza maturata a servizio della Chiesa italiana”. Don Desiderio resta, oltre che parroco della parrocchia della Santa Famiglia, a Grosseto, anche responsabile dell’edilizia di culto.
Don Paolo ha 53 anni ed è sacerdote da 24. E’ stato responsabile diocesano della pastorale giovanile, viceparroco della Cattedrale, poi di San Giuseppe, quindi parroco di Roselle e direttore dell’ufficio diocesano per la famiglia. Nel 2009 la Cei lo ha chiamato a Roma per prendersi cura della pastorale familiare a livello nazionale. Dieci anni intensi di esperienza di Chiesa, che sicuramente rappresentano un bagaglio importante, che ora don Paolo potrà mettere a frutto anche nella Diocesi di Grosseto. Attualmente don Paolo è responsabile regionale del servizio di pastorale familiare.
“Con gioia e trepidazione – commenta – mi appresto a rientrare in Diocesi, per collaborare con il vescovo Rodolfo attraverso il servizio di vicario generale. Sono consapevole di una qualche inadeguatezza per il compito che mi attende, ma mi consolano tre percezioni che sono come balsamo sul cuore. In primo luogo la paterna vicinanza del vescovo Rodolfo; poi la gratitudine verso don Desiderio, la cui premura ho potuto sperimentare in prima persona in questi anni. Infine conto sulla piena collaborazione di tutti, per la passione che sento che ci unisce nel servire Cristo e la Chiesa. Siamo dentro un’epoca di cambiamenti, che richiede docilità alla conversione e flessibilità, perché il nostro impegno corrisponda sempre più al Vangelo”.