GROSSETO – “Pronto ci sei?”. Dall’altra parte del telefono la risposta è “sì”. È così che inizia la serata con la droga. Comprarla, anche in provincia di Grosseto è piuttosto semplice. Le piazze di spaccio si sono trasferite quasi completamente dalle periferie della città ai boschi delle aree rurali. È qui che solitamente i “pusher”, di solito tutti stranieri e molto spesso magrebini, organizzano il loro accampamento. Le forze dell’ordine ne hanno già scoperti e smantellati diversi, ma in poco tempo gli spacciatori si riorganizzano e ne mettono in piedi un altro in una delle tante zone isolate della Maremma. Il “mercato” della droga sembra infatti non avere flessioni legate alle crisi. La domanda è costante e quando c’è richiesta, come avviene per la merce regolare, il modo di metterla sul mercato si trova.
Stiamo parlando sopratutto di cocaina. La droga dei ricchi negli anni ’80 è diventata ormai alla portata di tutte le tasche e quindi anche per i giovani, studenti che mettono insieme qualche risparmio per “fare serata”. Ci sono dosi da 20 euro, da 30 euro e da 50 euro. Il racconto di come avviene lo scambio “droga – denaro” è una narrazione piuttosto conosciuta tra le nuove generazioni. Noi abbiamo incontrato alcune persone che ce lo hanno raccontato. Questi luoghi di spaccio sono ormai sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine, sopratutto dopo l’omicidio di Filare a Gavorrano, ma non è facile stroncare l’intero sistema. Perché, come detto, una volta scoperto un bivacco, in poco tempo ne viene “montato” uno nuovo.
Lo scambio, solitamente, avviene in aree isolate, di campagna. Strade bianche che sono raggiungibili con le auto. Si arriva sul posto, ci si ferma e dopo pochi secondi i “pusher” escono dall’oscurità del bosco. Prendono i soldi e in cambio danno la droga. Non c’è nessun contatto tra i pusher e i consumatori, nessuna discussione, nessun convenevole. Si prende la roba e ci si allontana velocemente.
Una situazione che si ripete, sopratutto la notte, giorno dopo giorno e che solitamente coinvolge ragazzi maggiorenni perché il fatto che le aree di spaccio si trovino appartate e lontane dai centri abitati non agevola sicuramente la frequentazione dei più giovani. Certo quando si frequentano questi luoghi, il racconto continua, non sono mai situazioni normali. C’è sempre da stare attenti, perché quando si è disposti ad abitare in mezzo al bosco per giorni spacciando droga, la vita ha un valore relativo.
Il fenomeno però esiste ed è più esteso di quanto si pensi, sopratutto tra i consumatori. Una platea di ragazzi giovani e meno giovani che è destinata a crescere. A preoccupare poi è la provenienza delle sostanze. La cocaina spesso viene tagliata con altre sostanze e spesso sono sostanze tossiche. Nonostante questo la droga continua ad avere un effetto di attrazione ancora molto forte verso le giovani generazioni. Parlare di droga allora può essere utile, anche così come abbiamo fatto noi in questo articolo, raccontando un pezzo di realtà della nostra terra di provincia. Una terra che in passato, a causa sopratutto dell’eroina, il suo tributo di vite distrutte lo ha già ampiamente dato.