GROSSETO – «Spuntano come funghi le controindicazioni per la realizzazione dei 240 appartamenti nella zona del Casalone. Adesso anche la Regione mette i paletti alla lottizzazione, definendo “sproporzionato” il consumo di nuovo suolo agricolo. Ma la situazione si fa interessante leggendo il parere della Commissione Vas che può essere sintetizzato in “Ridurre le volumetrie da edificare”». A parlare, Giuseppe Conti, ex segretario del circolo Pd di Gorarella ora Italia Viva.
«Ho già avuto modo di dimostrare nei mesi scorsi, con dati oggettivi alla mano, che i calcoli dell’assessore all’Urbanistica Fabrizio Rossi non tornano, e che i 3,7 milioni di euro di oneri da incassare da lui raccontati in realtà ammontano a poco più di 1,1 milioni di euro – continua Conti -. Adesso, con le probabili volumetrie ridotte, e quindi con ancora minori oneri da introitare, l’esistenza dell’interesse pubblico di questa variante sarà sempre sostenuta da parte del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e dell’assessore Rossi? Saranno realizzate comunque le opere che giustificavano proprio l’interesse pubblico, quali l’adeguamento dei sottopassi e la viabilità di collegamento? E sopratutto, con un numero inferiore di appartamenti da realizzare, il privato troverà l’intervento ancora appetibile sotto il profilo imprenditoriale?».
«Siamo a pochi giorni dalla ricorrenza del 4 novembre 1966 – prosegue Conti -, quando Grosseto si ritrovò sott’acqua, e riscontrare, per una operazione di così forte impatto sulla trasformazione del suolo, la mancata verifica delle criticità idrogeologiche dell’area in questione, peraltro limitrofa al fiume Ombrone, getta oscuri dubbi sull’opportunità di costruire proprio in quella zona. Lo avevo anticipato in tempi non sospetti, adesso anche i tecnici sono stati chiari, e le relative ostative all’intervento ci sono tutte e messe per iscritto».
«L’amministrazione deciderà di non tenerne conto e proseguire per la sua strada nonostante i tanti e preoccupanti paletti dati dalle varie Commissioni e la contrarietà di tutta la città? Amministrare, è vero, significa prendere delle decisioni ma – conclude Conti – possibilmente non ancora una volta sulla pelle e sulle tasche dei cittadini».