GROSSETO – “Vista la mobilitazione della Forestale di Bolzano, sul territorio maremmano per prendere visione della prevenzione adottata dagli allevatori autoctoni per poi sperimentarla sul territorio bolzanino, sottolineo che la prevenzione fatta con reti antilupo e cani da guardiania non risolve il problema, anzi ne crea altri sia all’ambiente, deturpato e inquinato dalle reti, sia agli ovini, che essendo predati di giorno, perché richiusi di notte, mettono a forte rischio l’incolumità dell’uomo. Per poi non parlare dei danni causati al turismo per i cani da guardiania -. A scriverlo, in una nota, la presidente del Comitato pastori d’Italia, Mirella Pastorelli -. Queste misure di prevenzione – continua la presidente – servono esclusivamente per avere briciole di indennizzi da parte della Regione in caso di attacco e denuncia dei capi morti”.
“Negli ultimi anni abbiamo avuto un crollo degli allevamenti di ovini non solo in Maremma, ma in tutta la Toscana e nelle zone d’Italia in cui si pratica la pastorizia. In Toscana dal 2010 al 2017 sono state chiuse 417 aziende, numeri pesantissimi in continuo aumento con una perdita oltre il 20 per cento per quanto riguarda ovini e caprini. Allarme sempre denunciato alla Regione Toscana, che non ha mai portato soluzioni concrete alla problematica. Numeri raccapriccianti riguardo ai capi morti, nonostante non siano veritieri, essendoci molto sommerso, causa degli eccessivi costi per lo smaltimento. Riguardo a questo problema, siano erogati finanziamenti adeguati a tutte le Regioni in modo che vengano installate, nei vari comuni, le celle per depositare le carcasse, perché solo allora avremo dati veritieri, altrimenti il ministro Sergio Costa continuerà a ribadire che le predazioni sono in diminuzione, ma deve prendere atto che sono in diminuzione unicamente perché non vengono denunciati i capi morti”.
“Mi ha fatto un immenso piacere sapere della visita della Forestale bolzanina – prosegue Pastorelli -, perché solo attraverso il contatto diretto si può capire la drammaticità della pastorizia. Ma se la visita ha avuto come fine quello di prendere lezione dalla Maremma per risolvere il problema ‘predazione’, non posso far altro che augurare ‘in bocca al lupo’ agli allevatori di Bolzano”
“Colgo l’occasione – conclude la presidente del Comitato pastori d’Italia -, per rinnovare l’appello a tutte le parti interessate al problema, affinché sia costituito immediatamente un tavolo per trovare soluzioni concrete alla predazione, altrimenti, nel giro di 10 anni, la figura del pastore si troverà solo sui libri delle favole”.