GROSSETO – Sono 209mila le dosi di vaccino destinati ai territori provinciali dell’Ausl Toscana sud est a sostegno della campagna antinfluenzale “Resta in forma, corri a vaccinarti”, promossa dalla Regione Toscana per il 2019-2020. Le dosi sono così distribuite: 92890 ad Arezzo, 52976 a Grosseto e 63134 a Siena.
La campagna antinfluenzale inizierà ufficialmente il 4 novembre prossimo.
Nell’anno 2018-2019 il dato di copertura della vaccinazione antinfluenzale è stato per la Sud Est pari al 56,20% così distribuito: il 58,4% per la provincia di Arezzo (nel 2017-2018 è stato del 58,5%); il 63% per la provincia di Grosseto (nel 2017-2018 è stato del 50,6%) e il 47,50% per la provincia di Siena (nel 2017-2018 il 52%).
Nello specifico, delle 215.939 persone anziane della Sud Est (di 65 anni di età e oltre) se ne sono vaccinate 121.338 raggiungendo una copertura vaccinale complessiva del 56,20%.
Analogamente su 8256 operatori se ne sono vaccinati 2564 registrando una percentuale del 31%.
L’obiettivo della campagna di vaccinazione resta quello di una copertura minima del 75% e ottimale del 95% dei soggetti ad alto rischio di tutte le età e per chi ha più di 65 anni, per garantire, secondo la definizione del Ministero della Salute “la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte” e la “riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità riconducibile a influenza”.
La malattia
L’influenza è una malattia provocata da virus che infettano le vie aeree. E’ molto contagiosa perché si trasmette attraverso goccioline di muco e di saliva, anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona. I sintomi possono essere molto variabili, dal semplice raffreddore al mal di testa, mal di gola, dolori ossei ed articolari. Nei bambini si osservano più frequentemente vomito e diarrea. L’influenza è considerata una banale malattia febbrile, invece, nei soggetti a rischio e negli anziani può essere causa di gravi complicanze che necessitano il ricovero ospedaliero, talvolta anche in terapia intensiva. L’influenza è ancora oggi la terza causa di morte in Italia per patologia infettiva.
Vaccini: chi, come e dove
La vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata dal Piano di Prevenzione Vaccinale attualmente in vigore perché è in grado di prevenire la malattia, ridurre le complicanze, i ricoveri ospedalieri e i decessi. La vaccinazione è offerta gratuitamente agli anziani sopra i 65 anni e ai cittadini appartenenti alle cosiddette categorie a rischio. Nelle categorie a rischio rientrano bambini (di età superiore a 6 mesi) e adulti affetti da patologie croniche a carico dell’apparato respiratorio, cardiovascolare, renale, diabetici, bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, bambini pretermine e di basso peso alla nascita; le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Possono vaccinarsi gratuitamente gli addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo (personale degli asili nido e scuole dell’obbligo, personale sanitario, volontari del 118, donatori di sangue, personale delle case di riposo, personale della protezione civile e vigili del fuoco, addetti alle poste, forze armate e polizia municipale), i familiari di soggetti ad alto rischio e personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali (suini e volatili) che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
La vaccinazione come tutti gli anni è effettuata dai medici e pediatri di famiglia, la cui collaborazione è fondamentale per aumentare le coperture vaccinali che, negli anni, sono andate notevolmente diminuendo in tutto il territorio regionale e nazionale. Per coloro che non sono in grado di recarsi in ambulatorio, è prevista la vaccinazione domiciliare effettuata sempre dal proprio medico di famiglia o dal pediatra. Sarà possibile vaccinarsi fino a tutto il mese di dicembre. Di fondamentale importanza è la vaccinazione degli operatori sanitari per garantire la sicurezza delle cure, in quanto favorisce la protezione individuale e riduce la diffusione dell’infezione fra i pazienti con cui vengono in contatto.
Anche gli operatori sanitari potranno vaccinarsi dal proprio medico curante o nei centri vaccinali della Asl.
La Regione Toscana ha introdotto già da alcuni anni l’offerta gratuita della vaccinazione anti-pneumococcica ai soggetti a rischio e a chi compie 65 anni (quest’anno i nati nel 1954); la vaccinazione può essere effettuata in qualsiasi stagione dell’anno, tuttavia la campagna antinfluenzale rappresenta l’occasione per offrire nella stessa seduta entrambe le vaccinazioni. Un’unica dose di vaccino antipneumococcico protegge da gravi infezioni respiratorie, sepsi e meningiti per tutta la vita.
A partire dal 2017, il Piano nazionale di prevenzione vaccinale ha introdotto anche la vaccinazione anti-Herpes Zoster, che quest’anno sarà offerta gratuitamente alla coorte dei nati nel 1954. I nati nel 1952 e nel 1953 mantengono comunque il diritto alla gratuità. Sia la vaccinazione anti-pneumococcica che quella anti-Herpes Zoster possono esser somministrate sia nelle strutture aziendali che dal proprio medico curante, non solo durante la campagna stagionale, ma in tutti i periodi dell’anno.
Prevenzione oltre il vaccino
Il vaccino è il sistema migliore per difendersi dalla malattia. Tuttavia, per la prevenzione dell’influenza, alla vaccinazione vanno aggiunte alcune misure di protezione personale molto utili per ridurre la trasmissione del virus: lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici); buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce); isolamento volontario in casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale; uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologie influenzali quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).
Queste semplici regole sono ritenute tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni respiratorie, e fortemente raccomandate anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dove informarsi
Ci si può informare dal proprio medico o pediatra di famiglia o presso i centri vaccinali della Asl.