GROSSETO – Alla luce dei dati diffusi in merito alla raccolta differenziata in Maremma, Legambiente torna a fare un bilancio dei risultati raggiunti e traccia la strada per il futuro, partendo dal presupposto che solo attraverso una corretta e sempre più massiccia differenziazione del rifiuto si avrà la possibilità di mettere in pratica una strategia attraverso la quale fronteggiare la crisi climatica con cui stiamo facendo i conti. L’associazione ambientalista ha rilevato ancora una volta luci ed ombre per quanto riguarda la provincia di Grosseto, a dimostrazione del fatto che la strada da fare è ancora molto lunga e che all’impegno delle associazioni ambientaliste deve affiancarsi una sempre più incisiva azione da parte dei decisori politici.
Nel complesso, la percentuale di raccolta differenziata raggiunge quota 41,92% con un aumento di 2,53 punti rispetto al 2017. Magliano in Toscana con il 68,14% si attesta tra le migliori realtà locali, ma anche Castell’Azzara con il 62,10% e Montieri con il 65,82% sono tra i Comuni più virtuosi in fatto di differenziazione dei rifiuti. Dati interessanti anche in merito ad importanti passi in avanti fatti nell’ultimo anno: sono 6 i Comuni con un aumento superiore ai 10 punti in percentuale e tra questi, oltre a Castell’Azzara (+13,98%), troviamo: Gavorrano (+17,69%), Massa Marittima (+12,05%), Monterotondo Marittimo (+24,50%), Montieri (+20,94%) e Sorano (+22,41%). Il capoluogo Grosseto registra un aumento di 2,47 punti percentuale raggiungendo quota 37,29%.
“I numeri relativi alla raccolta differenziata nella provincia di Grosseto – ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – se, da una parte, ci fanno ben sperare, dall’altra raccontano la storia di un territorio ancora drammaticamente diviso a metà. Il superamento della soglia del 65% di alcuni comuni come Magliano in Toscana, Montieri e Monterotondo Marittimo rappresentano un traguardo importante, è vero, ma non bastano a compensare i risultati non certo positivi della zona sud, decisamente molto al di sotto di questa soglia. Ovviamente, non si può fare a meno di sottolineare che non sono mancati notevoli passi in avanti da parte del Comune capoluogo che ha dato seguito ad una serie di accorgimenti e percorsi attraverso i quali incentivare la raccolta differenziata. Tali risultati però non possono essere considerati un punto di arrivo quanto piuttosto un nuovo punto di partenza”.
“Ad oggi – ha continuato Gentili -, è quanto mai necessario invertire la rotta e dare seguito a progettualità relative alla raccolta differenziata spinta al fine di riuscire a raggiungere risultati ancor più importanti e ambizioni e far uscire la Maremma dalla coda della classifica regionale. Le caratteristiche del nostro territorio e la nostra economia basata principalmente sull’attività agricola e sul turismo, entrambe leve che devono mettere al centro la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, mal si conciliano con un risultato così poco incisivo in fatto di differenziazione dei rifiuti. Da Legambiente, pertanto, non può che arrivate un plauso allo sforzo del Comune di Grosseto e degli altri comuni virtuosi della Maremma allo scopo di incrementare ulteriormente la raccolta differenziata e investire ulteriori risorse nelle campagne di sensibilizzazione sia dirette ai cittadini che alle scuole”.
“In ultimo – ha concluso Gentili -, è bene ricordare che serve uno sforzo maggiore anche per quanto riguarda la prevenzione e dunque la riduzione della quantità di rifiuti prodotti e il riutilizzo delle materie seconde. La Maremma ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento ed un modello in fatto di raccolta differenziata dei rifiuti, mettendo al centro il proprio capitale naturale e ambientale”.