MASSA MARITTIMA – Si è concluso ieri a Massa Marittima, con la proclamazione dei vincitori, il primo Festival internazionale di documentari al femminile dal titolo “Docudonna”, diretto da Cristina Berlini e organizzato dall’associazione culturale Gremigna in collaborazione con il Comune di Massa Marittima. Una manifestazione che ha visto tre giorni di proiezioni, dieci film in concorso, tra produzioni italiane e di altre nazionalità, e una serie di interessanti eventi collaterali.
Le proiezioni si sono svolte davanti ad un pubblico attento e competente composto da addetti ai lavori ma anche tanti appassionati che hanno apprezzato l’alta qualità dei documentari in concorso. La giuria, composta da donne che si occupano di cinema come Anna Kauber regista e scrittrice, Teresa Paoli giornalista e regista, Rose Casella regista, produttrice e artista, Silvia Lelli antropologa e documentarista; ha premiato come miglior documentario internazionale In her footsteps della regista palestinese Rana Abu-Fraiha, un film molto intenso del 2017 che documenta la storia della sua famiglia dagli anni Ottanta ad oggi e in particolare di sua madre colpita da una grave malattia che la portò alla morte. Il premio come miglior documentario italiano è andato al film Non è amore questo di Teresa Sala che si è aggiudicato anche il premio speciale Cinema e Donne. Una storia di donna disabile che sfida la propria condizione alla ricerca di emozioni, incontri, passione, eros. Il premio da parte del pubblico è andato invece alla regista libanese Dima El-Horr con il documentario Zeinab on the red scooter. Due menzioni, per la qualità dei lavori, sono andati poi al film olandese The uprising di Pravini Baboeram e alle registe inglesi Sophia Saymour, Daisy Squires e Lou Marrillier per il documentario Teranga.
“Il Comune ha creduto a questo festival – ha dichiarato il sindaco Marcello Giuntini, che ha partecipato alla premiazione – e i numeri lo confermano. E’ stato un evento a cui vogliamo dare continuità. Massa Marittima è una città geograficamente marginale, ma la diversità di questo festival è anche quello di riconoscerci un ruolo centrale al pari di realtà ben più consolidate, con l’obiettivo di un decentramento culturale di cui abbiamo tutti bisogno”.
“Il festival ha coinvolto la città nel suo complesso – ha aggiunto l’assessore alla cultura Irene Marconi -, e di questo siamo molto soddisfatti perché si valorizza l’evento ma anche i luoghi dove si svolge. Infatti le proiezioni si sono svolte nel Palazzo dell’Abbondanza, nel Portale delle Arti abbiamo avuto la video installazione di Cristina Picchi e la presentazione del libro “Donne 4.0” di Darya Majidi senza dimenticare l’incontro degli organizzatori con oltre 100 studenti delle medie e delle superiori dell’Istituto Scolastico Lotti per parlare su come nasce un documentario”.
Il Festival Docudonna è appena concluso ma già si pensa al futuro. Le prossime edizioni manterranno sempre l’appuntamento a Massa Marittima ma nello stesso tempo ci saranno edizioni in prestigiose sedi internazionali, in particolare nel 2021 ad Amsterdam e nel 2022 a Vancouver in Canada. Info: www.docudonna.it