GROSSETO – Questa mattina tutte le forze di opposizione nel consiglio comunale di Grosseto – Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lista Mascagni Sindaco e Passione per Grosseto – hanno disertato i lavori delle commissioni consiliari, segnatamente la seconda e la quarta, per protestare contro -“il sistematico contingentamento dei tempi a disposizione dei consiglieri per approfondire le tematiche e predisporre emendamenti alle proposte di delibera”. Ne danno notizia, con una nota congiunta, Lorenzo Mascagni (capogruppo Pd), Gianluigi Perruzza (capogruppo M5S), Carlo De Martis (capogruppo Lista Mascagni Sindaco), Rinaldo Carlicchi (capogruppo Passione per Grosseto)
“E’ una vicenda solo apparentemente riservata agli ‘addetti ai lavori’ – si legge nella nota – perché in realtà interessa tutti i cittadini che, giustamente, pretendono una macchina amministrativa capace di fornire il migliore servizio alla comunità e, non ultimo, che i propri rappresentanti nel consiglio comunale siano nella condizione di svolgere adeguatamente il ruolo che gli è stato affidato. Le commissioni, a termini di regolamento, assolvono ad una fondamentale funzione “di istruttoria, di studio, di approfondimento, di preparazione e di preventiva valutazione degli argomenti soggetti all’approvazione del consiglio”, e dello stesso consiglio comunale non costituiscono banali ammennicoli, bensì vere e proprie “articolazioni”. Tale funzione si esplica poi, in modo particolare, nella predisposizione di emendamenti alle proposte di delibera, attraverso i quali vengono introdotti nel dibattito consiliare nuovi temi di discussione, capaci anche di migliorare le proposte originarie. Uno strumento, quello dell’emendamento, nella disponibilità di ciascun consigliere ma evidentemente di peculiare importanza per le minoranze, che attraverso di esso possono concretamente esprimere la propria voce e, con essa, quella dei cittadini che sono chiamati a rappresentare”.
“Ebbene – proseguono i capigruppo – l’attuale regolamento stabilisce che gli emendamenti debbano essere presentati entro le ore 9 del giorno feriale antecedente il consiglio. Ciò significa che se il consiglio è fissato per il lunedì e la commissione per il venerdì precedente, come in questa occasione, i consiglieri avranno solo poche ore per elaborare, discutere e predisporre gli emendamenti, dovendo essere presentati entro le ore 9 del sabato. Una scansione temporale formalmente legittima, ma chiaramente inidonea a garantire a noi consiglieri di poter svolgere il lavoro in modo serio, adeguato e, soprattutto, rispettoso del mandato che ci è stato assegnato. Un problema che va dunque a comprimere in modo sostanziale gli spazi della dialettica democratica e che da tempo abbiamo segnalato, chiedendo una modifica regolamentare e, in ogni caso, una maggiore attenzione da parte degli assessorati e dei presidenti di commissione. In fondo, se ve ne fosse la volontà, sarebbe sufficiente calendarizzare meglio i lavori. Evidentemente questa volontà manca”.
“Ieri siamo tornati a rivolgerci al presidente del consiglio comunale affinché garantisse le prerogative dei consiglieri – conclude la nota – consentendo quantomeno un ampliamento dei termini per la presentazione degli emendamenti, ma non è servito a nulla. Per questo oggi abbiamo deciso di non partecipare ai lavori delle commissioni, limitandoci ad assistervi da ‘esterni’, ritenendo irriguardoso verso i nostri stessi concittadini percepire denaro pubblico, quali sono i gettoni di presenza, per assolvere alla funzione di meri passacarte”.