COLLINE METALLIFERE – «Ci piace». È questo il giudizio che la segreteria del PCI delle Colline Metallifere dà sull’idea di un confronto pubblico aperto sui temi e le criticità della sanità.
«Piace perché rimette al centro i bisogni dei cittadini e può riaprire quel dibattito che da troppo tempo manca sulle questioni della sanità ospedaliera e territoriale assente a tutti i livelli, istituzionale, politico e pubblico. Riaprire la strada a questo significa rimettere al centro dell’attenzione quello che la sanità rappresenta per Massa e tutto il comprensorio, obbligare la politica ad esprimersi, uscire da quella logica di chiusura nella quale è piombata da anni».
«Anche gli stessi vertici istituzionali ammettono che su ospedale e territorio ci sono problemi e vi è la necessità di un rilancio affrontando carenze strutturali, criticità sui servizi e, non per ultimo, notevoli riduzioni di personale medico e di operatori sanitari. Per il PCI delle Colline Metallifere quel fronte che si è aperto ormai da anni denunciando l’impoverimento dei servizi e il depotenziamento dell’ospedale dell’Alta Maremma, senza investimenti ed alternative sul territorio, è un’occasione che mette alla prova tutte le forze politiche è occasione per dimostrare se, almeno su temi come la salute pubblica, vi sono convergenze e volontà da parte di tutti per arrestare un declino ormai evidente» affermano la segreteria del PCI Colline Metallifere e la federazione PCI Grosseto.
«Perdere queste occasioni significa perdere tutti, significa impoverire il territorio, privarlo di quei servizi essenziali che lo rendono vivibile, che consente di arrestare l’emigrazione e l’abbandono dovuti all’altra carenza rappresentata dal lavoro. Significa anche ridare fiducia ad una politica che è sempre più isolata, arroccata nel tutelare interessi di parte e personali più che quelli generali di una popolazione. Sosterremo con convinzione l’iniziativa augurandoci che possa essere la premessa per un modo di fare profondamente diverso da quello vissuto sino ad oggi, soprattutto da parte di chi è al governo locale, in regione e a livello nazionale».
«Se non sarà così il PCI auspica che si possa costituire un fronte unico che sul tema della sanità possa diventare massa critica in grado di far cambiare un trend negativo. In questi anni abbiamo assistito a tagli di posti letto, medici, operatori sanitari e servizi ospedalieri e territoriali dall’azienda sanitaria, ridotti a vantaggio di un sistema sempre più privato che premia sui risparmi e non sugli obiettivi di salute, ora è venuto il momento di dire basta e cambiare rotta. Questa è un’occasione per costruire un fronte unitario e cercare di tutelare e far crescere quel bene comune rappresentato dal diritto alla salute, rilanciarlo, dare ruolo alla politica e costringere le istituzioni ad uscire da una logica di obbedienza che sta solo facendo danni al futuro del nostro comprensorio».