GROSSETO – Il Movimento 5 stelle grossetano «sostiene i cittadini che questo sabato, alle 16 sotto al palazzo del Comune, in piazza Duomo, manifesteranno contro i cattivi odori causati dagli impianti a biogas, pretendendo dalle istituzioni, in primis il Comune, che vengano fatti rispettare tutti gli obblighi di legge, che venga verificato il rispetto delle prescrizioni e che vengano effettuati tutti i controlli e le analisi al fine di garantire la tutela dell’ambiente e della salute pubblica».
«Ormai da anni denunciamo l’anomala situazione che interessa gli impianti biogas limitrofi alla città. Nel 2016 invitammo il sindaco a costituire un tavolo di lavoro per affrontare i disagi avvertiti in alcuni quartieri, a causa dei miasmi prodotti dagli impianti e dalla distribuzione dei digestati (i materiali di risulta dei digestori cosparsi nei campi) come più volte rilevato dall’Arpat anche a seguito di esposti da parte dei cittadini».
«Già dopo i primi accessi agli atti rilevammo che Arpat segnalava alla Provincia (allora responsabile delle procedure di autorizzazione) la concentrazione di più impianti nel territorio, quasi un monito di attenzione affinché se ne valutasse l’impatto globale, che non era purtroppo previsto dalle norme – proseguono i consiglieri Gianluigi Perruzza, Daniela Lembo, Antonella Pisani e Francesca Amore -. Più volte siamo tornati sul tema, ad esempio sulle emissioni dei camini, alti pochi metri, in grado di immettere in atmosfera centinaia di migliaia di metri cubi di gas combusto ogni giorno, con una ricaduta prevalente nell’arco di pochi chilometri, invitando l’amministrazione ad effettuare dei monitoraggi».
«Pur valutando tutte le criticità, che a nostro avviso andrebbero molto oltre gli aspetti già citati, preoccupa lo spargimento del digestato su centinaia di ettari di territorio agricolo (il digestato può essere costituito dalla risulta di reflui dell’industria alimentare e zootecnica, tra cui allevamenti intensivi dell’industria italiana) apparentemente senza controllo di ciò che entra e ciò che esce da questi impianti. Non ultima l’analisi dell’intera operazione economica, che vede in ballo alcune centinaia di milioni di euro in un piano quindicennale (somme prelevate anche dai fondi destinati all’agricoltura)».
«Dai conteggi effettuati, in base alle potenze degli impianti, sembrerebbe addirittura che la quantificazione economica dell’energia elettrica prodotta, costituisca una minima frazione degli incentivi impiegati – continua M5S -. A ciò si aggiunge l’energia fossile consumata per garantire l’attività: un’attività di produzione di energia dunque tutt’altro che “sostenibile”. Se i conteggi fossero confermati, questa pratica sarebbe condannata dalle leggi della termodinamica, dalla matematica economica e dalla salvaguardia ambientale.
Il Movimento 5 stelle grossetano non crede che il futuro dell’energia risieda in questo genere di attività e si spenderà affinché queste pratiche vengano rivalutate in termini economici e di impatto ambientale. Per questo sosteniamo i cittadini che sabato vorranno manifestare in piazza il proprio disagio, le proprie preoccupazioni e le legittime richieste affinché il Comune, la Regione, l’Arpat e l’Asl effettuino accurati controlli e rendano noti i risultati».