SCARLINO – «Sono uscita dall’incontro con le Contrade profondamente amareggiata» così il sindaco di Scarlino, Francesca Travison commenta la riunione sulle Carriere del 19. «Durante la riunione, un contradaiolo ha detto che l’Amministrazione comunale crede nei sogni se pensa di riportare a Scarlino con due incontri una manifestazione che per anni ha caratterizzato le estati del nostro Comune».
«Sì, abbiamo sognato, o meglio sperato, nelle due settimane dopo la prima riunione con le Contrade, che la sera del 16 ottobre i rappresentanti dei gruppi rionali comunicassero che sostenevano il nostro progetto per tornare a organizzare la festa. Sì, credevamo, e lo dico senza timore, che i nostri concittadini avessero voglia di riportare in paese le Carriere del 19 – prosegue Travison -. Purtroppo, e non per l’Amministrazione comunale ma per Scarlino, non è così. Abbiamo riscontrato da parte di due Contrade su tre la disponibilità a rimettersi in gioco, ma senza l’unione di intenti è difficile andare avanti. Un ente pubblico non può, e non deve per rispetto nei confronti della popolazione, investire denaro, tempo ed energie in un progetto che poi forse sarà boicottato e cadrà nel nulla».
«La disponibilità mia e della mia giunta è stata totale: abbiamo parlato con i contradaioli, abbiamo predisposto gli atti per dar loro una sede – che sappiamo benissimo non essere la risposta al problema, ma solo un primo passo per spronare gli scarlinesi a riprendere a frequentare la vita di Contrada –, abbiamo organizzato riunioni per trovare una strada comune, abbiamo chiesto a tutti gli scarlinesi di non dividersi per vecchi rancori o antipatie personali. Resto dell’idea che i nostri bambini dovrebbero avere l’opportunità di conoscere l’emozione, la gioia, ma anche la fatica che stanno dietro a una manifestazione come Le Carriere del 19. Adesso prendiamo tempo per riflettere, perché tutti dobbiamo meditare su quanto perderemo se non saremo uniti e su quello che merita la nostra comunità. Se si pensa che far crollare il progetto della festa danneggi questa Amministrazione comunale, si commette un grave errore. Il danno si fa a Scarlino. E Scarlino non è l’Amministrazione comunale ma la sua gente» conclude il sindaco.