MONTE ARGENTARIO – E’ stata fissata per venerdì 18 ottobre alle ore 17,00 nella sala consiliare del palazzo municipale la cerimonia di consegna de “L’Argentario nel Mondo”, il riconoscimento istituito dal Comune di Monte Argentario e rivolto ai cittadini del Promontorio che per motivi di lavoro si sono stabiliti all’estero e si sono affermati per la loro volontà, capacità ed onestà, tenendo alto il nome dell’Argentario nel mondo e mantenendo, al contempo, un rapporto di interscambio reciproco con i suoi concittadini di origine.
Nei termini stabiliti dall’avviso pubblico è arrivata all’amministrazione comunale una sola candidatura con la proposta di assegnare il premio a Franco Noè Landini, cittadino di Monte Argentario domiciliato a Fort Lauderdale in Florida.
Dalla sua biografia si legge: Franco Noè Landini nacque a Monte Argentario nel 1944 in una capanna fori il monte perché la casa della sua famiglia era stata distrutta dalla guerra, come molte altre a Porto S. Stefano in quegli anni. A sette anni già guidava l’Ape per consegnare la merce al traghetto per l’Isola del Giglio.
Giovanissimo lasciò il paese per studiare alla scuola alberghiera di Napoli dove si diplomò e cominciò quindi a girare il mondo sulle navi della società Italia. Un’amica americana, poi diventata sua moglie, lo convinse a partire per gli USA nel 1972. Inizialmente è stato dipendente nel settore della ristorazione, dopodiché, nell’aprile del 1973 ad Alexandria in Virginia, aprì insieme ad un amico il suo primo locale denominato Italianissimo. Nel 1974 avviò un progetto per un nuovo ristorante denominato Il Pellicano. In questo anno fu raggiunto dal fratello Piero che diventò suo socio. Nacque così nel 1979 il Landini Brothers, primo progetto comune dei due fratelli che nel 1980 acquisirono anche il secondo piano dell’edificio in King Street, poi successivamente nel 1989 aprirono La Lampara, nel 1994 il Landinis Ballston, nel 1995 il Caracalla e nel 2000 nell’adiacente 117 King Street di Alexandria, raddoppiando il Landini Brothers.
La vicinanza a Washington favorì la presenza nei ristoranti di senatori, membri del Congresso, diplomatici di tutto il mondo, leader militari, uomini d’affari, stelle del cinema e della musica. L’importante clientela ha goduto di un servizio di qualità, curato e clima familiare, insomma un clima squisitamente italiano, anzi santostefanese. Oggi il gruppo è gestito dal figlio Noè e comprende 7 locali, 380 impiegati e un fatturato di 30 Mln di dollari. Il legame di Franco con il suo paese di origine, dove non manca di tornare ogni anno, è sempre stato fortissimo tanto che ha sempre ospitato, assunto ed aiutato molti paesani in cerca di lavoro negli USA diventando per loro un importante punto di riferimento.