MASSA MARITTIMA – «Termine si scatena sui social accusando tutti quelli che esprimono opinioni diverse dalle sue di dire falsità, criticano o mostrano perplessità. Da qualcuno si aspetta persino scuse ufficiali, mentre a noi del PCI ci imputa attacchi paragonabili a quanto la peggiore destra potrebbe fare. Le cose inesatte invece a parere nostro le racconta lui che avrebbe persino consigliato a qualcuno di studiarsi come funzionano le cose» lo affermano Lorenzo Pozzo e Luciano Fedeli delle segreterie PCI Colline Metallifere e Federazione di Grosseto.
«Ma è proprio lo stesso Termine che si è fatto abbindolare e mette per scritto che l’azienda è stata irremovibile “per le norme e per i numeri bassi dei nati 0-6 anni”, dimostrando lui poca conoscenza delle norme. Infatti i parametri previsti a livello nazionale per la distribuzione dei pediatri di libera scelta nei territori, fissano il numero limite massimo di assistiti per medico a 800 bambini da 0 a 14 anni e non da 0 a 6 come gli è stato fatto credere, estendibile a 16 anni se presenti gravi patologie. Il parametro può ampliarsi ad un massimo di 1.000 assistiti in caso di necessità».
«Ora se andiamo a contare quanti sono i residenti in questa fascia di età ci rendiamo conto che se dividiamo per 800 i 5.100 bambini circa della fascia di età 0-14, residenti nei comuni del distretto delle Colline Metallifere, il numero dei pediatri che dovrebbero essere disponibili è di 6 unità. Anche se portiamo il quoziente per medico a 1.000 bambini potremmo avere 5 pediatri disponibili per il territorio – prosegue la nota -. L’azienda invece ha imposto parametri diversi giustificando l’insufficienza con dei numeri o forse ha preferito avere un contratto in meno, con conseguenti minori fastidi. Inoltre Termine afferma, sempre sui social, che non è una questione di costi perché questi non aumenteranno in quanto i professionisti vengono pagati per quota ad assistito. Lo sapevamo».
«Ma la nostra preoccupazione, che è quella che unisce tante forze politiche ha altre motivazioni, non è riferita ai costi ma ai servizi. Di fatto si è tolto un pediatra, si è rinunciato ad avere un professionista che non sarebbe costato nulla, significa rendere un servizio ai cittadini, creare difficoltà per l’entroterra con conseguenze anche sulla costa, significa anche non avere dato un’opportunità lavorativa ad un medico. Infine ammette, e di questo dubitiamo, che insieme a Giuntini “non c’è stato nessun avvallo, abbiamo contestato la decisione della ASL che però si è detta irremovibile” ma alla fine evidentemente hanno OBBEDITO, mentre dovevano dire NO e unirsi alle forze politiche, alle mamme e a quanti hanno chiesto il rispetto per il futuro che i nostri figli rappresentano per tutto il comprensorio».
«Così non è stato, ne prendiamo atto, ma non ci arrendiamo e proseguiamo nella nostra battaglia con chi vorrà avere non buoni rapporti con i direttori ma rispetto per i cittadini ai quali sono dovuti servizi dignitosi. Sul presidio ospedaliero prendiamo atto che il pediatra resta e continuerà a svolgere la propria funzione e non sarà dedicato ad altri servizi. Bene, possiamo limitarci anche per questo a prenderne atto, non ci sono scuse da fare a nessuno come richiesto da Termine, in questo caso, insieme a Giuntini, hanno fatto il loro dovere. Vogliamo infine rivolgere un invito a Termine: facciamo un confronto pubblico aperto alle nostre rispettive segreterie, magari a Grosseto dove potremmo affrontare anche i problemi delle altre zone, parlare degli ospedali e di quanto sta succedendo nei reparti, nelle varie attività e del personale ormai ridotto all’osso che sta mantenendo viva la speranza per una sanità pubblica e per tutti della Toscana».