GROSSETO – Con la costituzione dell’Osservatorio per lo sviluppo sostenibile della Maremma la Fondazione Polo universitario grossetano, il Comune e la Provincia di Grosseto vogliono avviare un laboratorio di ricerca specializzato nelle diverse tematiche dello sviluppo sostenibile e della green economy, per contribuire alla valorizzazione del naturale posizionamento competitivo del territorio.
L’Osservatorio ha l’obiettivo di fornire ad imprenditori ed istituzioni, anche con la collaborazione di eccellenze accademiche e scientifiche nazionali e internazionali, gli strumenti conoscitivi necessari alla realizzazione delle opportune azioni operative, coerenti con le complesse dinamiche della sostenibilità: attraverso un convegno annuale di livello internazionale, capace di attivare il dibattito sulle linee di sviluppo e modernizzazione del territorio, ma soprattutto con studi e ricerche mirate a definire gli orizzonti delle diverse aree della sostenibilità. Ad esempio per quanto riguarda le energie rinnovabili alle fonti rinnovabili alla loro applicabilità nella mobilità elettrica, per l’economia circolare al ciclo dei rifiuti e alla termovalorizzazione, per l’agricoltura all’ecoinnovazione, per l’economia marina all’itticoltura.
Le attività dell’Osservatorio inizieranno dal tema dell’agricoltura sostenibile: per questo verrà individuata e sviluppata una tematica di ricerca utile alle esigenze della realtà locale; la Maremma può rappresentare un esempio concreto di come l’agricoltura e l’alimentazione siano strumento di sviluppo sostenibile del territorio, e Grosseto può divenire un naturale centro di eccellenza per l’offerta di programmi di ricerca e formazione volti alla promozione del consumo di cibi di qualità, sicuri per la salute, provenienti da un’agricoltura attenta e responsabile, che diffondano la cultura di una sana alimentazione, per l’affermazione di un modello alimentare sostenibile.
Le stime di crescita demografica, a livello mondiale, prevedono che nel 2050 la popolazione mondale raggiungerà i 9 miliardi di persone, richiamando l’attenzione sulla necessità di garantire a tutti l’effettivo accesso al cibo, sebbene, ancora oggi, milioni di persone nel mondo soffrano la fame e la malnutrizione. L’agricoltura è chiamata a rispondere al costante incremento della domanda di generi alimentari, aumentando le rese ma, allo stesso tempo, ha la responsabilità di preservare le risorse ambientali da un eccessivo sfruttamento, valorizzando la biodiversità e riducendo l’uso di sostanze inquinanti. Il settore alimentare è per questo chiamato ad assumere un approccio responsabile e a contribuire a diffondere un modello di sviluppo sostenibile, attento ai bisogni delle generazioni presenti ma rispettoso di quelli delle generazioni future, attraverso l’adozione di metodologie produttive tese a recuperare e a valorizzare il legame con il territorio; le certificazioni e le adesioni a specifici disciplinari comunicano al mercato le scelte effettuate dai produttori e rendono riconoscibili i prodotti ai consumatori.
La Provincia di Grosseto, dalle antiche e profonde radici contadine, offre diversi esempi di “alimentazione sostenibile”, costituiti da imprese alimentari che trasformano i prodotti agricoli e zootecnici in alimenti tipici regionali, conciliando le antiche tradizioni con le moderne tecniche produttive, attente a ridurre i consumi energetici e l’uso di sostanze nocive per l’ambiente e per la salute. Esempi concreti di alimentazione sostenibile presenti nella provincia di Grosseto sono costituiti da aziende che realizzano prodotti alimentari, tipici della tradizione locale, per i quali si è ricorsi a specifiche certificazioni – DOP, IGP, DOC, DOCG e di prodotto biologico – tese a codificarne e disciplinarne le metodologie produttive adottate e allo stesso tempo a rendere riconoscibili sul mercato i prodotti sostenibili.
Nella società maremmana, il profondo legame con il territorio e la consapevolezza della sua fondamentale importanza in quanto risorsa chiave per la sopravvivenza hanno creato un contesto favorevole alla realizzazione, nel comparto agroalimentare, di diverse realtà produttive sostenibili. La Maremma oggi è una delle aree italiane con maggior numero di agriturismi biologici, rappresentando un valido esempio di come il mondo agroalimentare possa offrire diverse prospettive lavorative e reddituali per le giovani generazioni. Si tratta di attività attente al rispetto dell’ambiente naturale e del territorio e delle tradizioni, ma allo stesso tempo protese verso il futuro.
Il risultato è rappresentato da una vasta gamma di vere eccellenze alimentari, riconosciute come tipicità o cibi di qualità da apposite certificazioni che attribuiscono loro visibilità e riconoscibilità in un ambito ben più vasto di quello locale e che, allo stesso tempo, garantiscono il rispetto e la conservazione di antiche tradizioni, espressione di un inestimabile patrimonio culturale.
Il cibo quindi è promotore di crescita economica e sociale per il territorio locale, in grado, allo stesso tempo, di preservarlo e tutelarlo. L’innovazione e la formazione nel settore agroalimentare, misure verso le quali sono destinati importanti fondi economici, possono consentire un costante investimento in interventi finalizzati allo sviluppo dell’agricoltura di precisione, ad aumentare l’eco-compatibilità degli impianti e dei processi produttivi, all’utilizzo di fonti energetiche alternative e, allo stesso tempo, alla realizzazione di nuove attività economiche, connesse con il settore agroalimentare, in grado di veicolare tale modello di sviluppo.
Il Polo Universitario di Grosseto con la costituzione dell’Osservatorio può ancor di più valorizzare il naturale posizionamento competitivo del settore agroalimentare, ad esempio con l’obiettivo di raggruppare e rappresentare gli operatori del settore agroalimentare dell’area maremmana, concentrare le eccellenze accademiche e scientifiche, ed attrarre gli interessi di tutto il settore agroindustriale.
La Maremma può rappresentare pertanto un esempio concreto di come l’alimentazione sia strumento di sviluppo sostenibile del territorio, e Grosseto può divenire un centro di eccellenza per l’offerta di programmi di ricerca e formazione volti alla promozione del consumo di cibi di qualità, sicuri per la salute, provenienti da un’agricoltura attenta e responsabile, che diffondano la cultura di una sana alimentazione, per l’affermazione di un modello alimentare sostenibile.