GROSSETO – Mentre si susseguono gli appelli alla mobilitazione per domani, non poteva mancare quello della Camera di Commercio, l’ente che ha tenuto le fila, prima, delle attività del Tavolo per lo sviluppo, poi, della manifestazione di protesta.
“Domani è un giorno fondamentale per noi cittadini della Maremma – è l’appello del presidente Riccardo Breda – faremo sentire la nostra voce per incidere finalmente sullo sviluppo del nostro territorio e segnare un primo ma essenziale passo per un futuro diverso. Comunque la si pensi, qualsiasi sia l’orientamento politico, se la manifestazione avrà un forte riscontro ne usciremo tutti vincitori. Perché avere una infrastruttura finalmente efficiente e sicura è vita, sviluppo, lavoro”.
“L’appello della Camera di Commercio è rivolto a tutti, cittadini e imprese: il nostro futuro è intrecciato e dipende anche da un giorno come domani. Tutti noi dobbiamo far capire che siamo arrabbiati e che essere un territorio tranquillo e che non crea problemi non significa che le nostre esigenze siano meno rilevanti rispetto a quelle degli altri. Essere tutti insieme domani è comunque già una vittoria: ora portiamo a casa il vero risultato. Invito tutti quindi a prendere parte alla manifestazione unendosi al corteo che partirà alle ore 10 da Enaoli a Rispescia. Aspettiamo tante persone anche nell’area di arrivo, nel piazzale tra via Cile via Uruguay, accanto al Maremà, dove manifesteremo tutti insieme spiegando le nostre ragioni.”
Anche i cittadini a piedi sono quindi invitati a partecipare, recandosi nella zona di arrivo del corteo per assistere agli interventi. Per rendere ancora più visibile l’adesione, gli organizzatori hanno realizzato un logo da stampare su fogli A4 o A3 che tutti possono portare con sé, scaricabile sulla pagina facebook “sigrossetovaavanti”. “Invito tutti a stampare ed esibire sull’auto o portare alla manifestazione il logo per rendere ancora più incisiva la protesta – conclude il presidente Breda.
“Nel secondo millennio Grosseto e le sue comunità hanno la necessità urgente di sbloccare l’immobilismo sule infrastrutture per arrestare un processo di esaurimento delle loro potenzialità reattive” afferma Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo. “Se in passato a lungo si sono giustificati i mancati interventi con la mancanza di risorse, oggi questa motivazione è caduta. Ci sono, infatti, risorse, milioni di euro non spesi, e progetti per completare la Sarzanese Valdera, così come per ampliare il Cipressino e classificarla statale e completare la Maremmana. Tre bretelle stradali che penetrano e collegano la costa con l’entroterra e, insieme alla Grosseto – Fano, costituiscono le colonne vertebrali strategiche della viabilità locale”.
“La Maremma e l’Amiata hanno un deficit infrastrutturale che rischia di produrre fenomeni irreversibili nel tessuto della provincia di Grosseto. Negli ultimi 30 anni è proprio grazie al progressivo degrado della viabilità perpendicolare e trasversale, infatti, che abbiamo subito da una parte una forte migrazione interna dai paesi dell’entroterra alle città di pianura, in primis Grosseto, dall’altra la penalizzazione nel ricevere flussi turistici e la mancata crescita dell’industria manifatturiera”.
“Non comprendo per quale motivo i lavori ritardino oppure devo desumere che anche questo sia il risultato della strategia del malessere guidata anche localmente dalla destra. Incapaci di governare lo sviluppo con idee e progetti, infatti si rifugiano con i loro alleati politici nel creare un diffuso disagio e, poi, motivare così un voto di generica protesta. È un gioco perverso da smascherare. I dati certi sono in un lungo elenco di opere mai partite, a cominciare dal Corridoio Tirrenico. Intanto sulle strade si muore per incidenti e intanto si assiste alla crisi di un intero territorio che avrebbe, invece, immense possibilità. Non possiamo attendere oltre. Il sistema rischia il collasso e se si aggiunge a questo quadro il forte ridimensionamento del trasporto su ferrovia e il progressivo impoverimento dell’aeroporto civile, componiamo uno scenario veramente preoccupante. Noi, vogliamo crescita e sviluppo, benessere, conservazione dell’ambiente e della risorsa culturale rappresentata dai paesi dell’entroterra. Quindi si aprano subito i cantieri rimettendo in moto persone e prodotti. Con la propaganda negativa non si fanno prosperare le famiglie e le imprese.”
“Strade sicure e moderne sono indispensabili in una provincia così estesa come quella di Grosseto. Il Comune di Santa Fiora aderisce e partecipa alla manifestazione per il Corridoio Tirrenico di sabato 12 ottobre a Grosseto per denunciare, insieme a tutti gli altri partecipanti, la grave carenza infrastrutturale subita in tutti questi anni” afferma il Comune di Santa Fiora.
“Il Corridoio Tirrenico, infatti, è uno degli assi viari che mancano a Grosseto, ma non il solo. Il collegamento costiero nord sud è stato lastricato negli anni soltanto dalle parole, e resta nel secondo millennio inadeguato, pericoloso, penalizzante dal punto di vista sociale ed economico. I piccoli territori dell’interno hanno subito e subiscono un gravissimo danno dalla mancanza di collegamenti viari efficienti. Poche e cattive strade di grande percorrenza hanno duramente penalizzato i cittadini e le imprese condannando i paesi collinari e montani a un lento e costante ridimensionamento”.
“Il Comune di Santa Fiora è impegnato in un’azione di valorizzazione del territorio che renda visibile e promuova la ricchezza ambientale, paesaggistica, storico culturale e umana conservata nei suoi borghi. Senza strade che colleghino la costa con l’interno e senza assi viari efficienti che favoriscano i flussi dalle altre zone della Toscana e dell’Italia, tutti gli sforzi e gli investimenti realizzati rischiano di essere vanificati. Il Corridoio Tirrenico è, dunque, urgente e indispensabile come il completamento della Grosseto Fano e l’adeguamento del Cipressino che collega l’Amiata alla superstrada per Siena. Si tratta in parte di strade con i lavori già finanziati e altre con le scelte politiche ormai maturate. Non possiamo attendere oltre. Chiediamo al Governo, alla Regione e alla Provincia che questi anni siano caratterizzati dalla costruzione del sistema infrastrutturale essenziale per la provincia di Grosseto. Chiediamo meno parole e più asfalto”.
Il comune di Montieri “aderisce con convinzione alla manifestazione di domani promossa dalla Camera di Commercio per dire sì al corridoio tirrenico e ad un adeguamento dell’Aurelia senza pedaggio, per un collegamento tra il capoluogo della nostra provincia e il vicino Lazio degno di questo nome. La nostra provincia non può pagare il proprio ridotto numero di abitanti e restare così a guardare quando si tratti di investimenti strategici in infrastrutture materiali ed immateriali che rappresentano il futuro della nostra gente, dei nostri giovani e delle nostre imprese. Questo è un paese che deve rimettersi in cammino, svincolarsi da una gabbia di regole, procedure e burocrazia che ne fanno il fanalino di coda in Europa. Ammontano a 35 miliardi di euro le somme stanziate per interventi infrastrutturali su e giù lungo lo stivale bloccati, alcuni anche da decenni. Si prendano decisioni in fretta autorizzando le opere possibili, utili e fattibili e stralciando, con decisione, quelle impossibili o alle volte inutili allocando per altri interventi le risorse previste. Non ci possiamo più permettere di perdere altro tempo”.
“La manifestazione del prossimo 12 ottobre, promossa dalle associazioni di categoria e appoggiata dalle istituzioni allo scopo di ribadire l’urgenza di aprire i cantieri per l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’Aurelia, abbandonando definitivamente ogni ipotesi autostradale, rappresenta un importante punto di svolta nel dibattito relativo al completamento del Corridoio tirrenico che da decenni tiene in ostaggio il nostro territorio” affermano Legambiente, WWF e Rete dei comitati -. Il governo centrale deve intervenire in maniera celere e aprire i cantieri per la messa in sicurezza – soluzione più economica, più sostenibile dal punto di vista ambientale e più veloce da realizzare – e deve farlo in continuità con quanto deciso durante il governo Gentiloni con il ministro Delrio ed estendendo l’adeguamento dell’Aurelia da Grosseto fino a Tarquinia. La battuta di arresto del primo governo Conte, dunque, deve vedere nel Conte bis e nell’operato del ministro De Micheli una rapida risoluzione. Ed è questo che il territorio chiederà in maniera finalmente unitaria in occasione della manifestazione di sabato prossimo alla quale parteciperanno anche le associazioni ambientaliste e i comitati che tornano a chiedere con forza l’apertura dei cantieri a partire dai tratti più pericolosi”.
“Quello del Corridoio tirrenico – hanno dichiarato Legambiente, Wwf e Rete dei Comitati – è un nodo che deve essere sciolto in tempi rapidi dal governo centrale allo scopo di garantire agli automobilisti un’arteria moderna, sicura e gratuita. Il fatto che finalmente a scendere in strada sia un fronte compatto in rappresentanza di tutto il territorio, abbandonando definitivamente ogni ipotesi autostradale, deve essere inteso come un importante traguardo raggiunto a seguito di cruciali battaglie che hanno consentito di abbandonare ogni ipotesi diversa dalla messa in sicurezza dell’Aurelia. Il governo Conte bis e il ministro De Micheli – hanno continuato le associazioni ambientaliste e i comitati – devono farsi carico della realizzazione di un intervento ormai irrimandabile, aprendo immediatamente i cantieri a partire dai tratti più pericolosi a due corsie come quello di Capalbio. L’Aurelia attualmente è una delle arterie più pericolose del Paese, gli incidenti sono all’ordine del giorno e il numero delle vittime è davvero impressionante. Questo bollettino di guerra deve finire ed è arrivato il momento che il governo centrale dia seguito ad un percorso, peraltro già iniziato, adeguando l’Aurelia, eliminando gli incroci a raso, adeguando le carreggiate e realizzando finalmente un’arteria sicura e pubblica nel tratto fino a Tarquinia”.
“Il territorio – conclude la nota – guarda finalmente tutto nella medesima direzione. Ciò a dimostrazione che la messa in sicurezza e l’adeguamento dell’Aurelia rappresentano l’unica alternativa possibile e una priorità assoluta. La Maremma ha estremo bisogno, oltre che del potenziamento della mobilità ferroviaria, anche di collegamenti sicuri: il governo centrale riapra il fascicolo del Corridoio tirrenico per mettere definitivamente fine ad una questione ormai superata dai tempi. Adesso, è estremamente necessario dare un nuovo volto al Paese, che sia più sostenibile, a basso impatto ambientale e funzionale ad uno sviluppo ecocompatibile. Invitiamo pertanto associazioni e cittadini ad aderire alla manifestazione per la messa in sicurezza dell’Aurelia del prossimo 12 ottobre che non a caso partirà proprio dalla storica sede maremmana di Legambiente: l’Enaoli di Rispescia.”
Il Consiglio generale dell’Ance ha deliberato il pieno sostegno dell’associazione dei costruttori edili alla manifestazione per il completamento e l’ampliamento del Corridoio tirrenico. “La partecipazione di dirigenti e imprenditori – fa sapere il direttore Corridoio Tirrenico – sarà completata dalla presenza di alcuni automezzi per il trasporto e da cantiere che giornalmente attraversano i tratti più pericolosi dell’Aurelia”.
“Anche Ugl in piazza a sostegno del progetto di messa in sicurezza del Corridoio tirrenico – a dirlo sono il segretario generale Ugl Toscana Giuseppe Dominici e il vicesegretario generale Ugl di Grosseto Fabio Bogi -. Sabato 12 ottobre anche noi come organizzazione sindacale facente parte del tavolo “Si Grosseto va avanti” saremo in piazza a chiedere ad alta voce la messa in sicurezza di una delle arterie più importanti d’Italia che solo nella nostra provincia è rimasta a due corsie. L’Aurelia, in quel tratto, è una fabbrica di vittime: sono troppi i morti in incidenti che ci sono stati negli anni. Per noi prima di tutto viene la sicurezza delle persone. In secondo luogo, lo sviluppo economico del nostro territorio paga le spese della non viabilità. Sono pochi gli imprenditori che investono nel nostro territorio e principalmente per colpa delle infrastrutture mancanti. Noi puntiamo il dito in alto, e non verso questo o quell’altro Governo, affinché venga chiusa la conferenza dei servizi sul progetto approvato e quel tratto di strada veda l’inizio dei lavori, visto che sono oltre 55 anni, nei quali si sono alternati governi di tutti i colori, che stiamo aspettando. A dimostrazione di ciò la nostra convinta partecipazione al Tavolo di “Si Grosseto va avanti” del quale fa parte tutto il mondo sociale e imprenditoriale della nostra Provincia, lasciando in disparte ognuno la propria ideologia politica. Questa manifestazione – chiude Ugl – non è la fine, ma l’inizio di un percorso determinato e ben delineato che il tavolo di “Si Grosseto va avanti” ha già in programma: la prossima tappa sarà Roma”.
“Anche Fratelli d’Italia, – dice il portavoce provinciale Fabrizio Rossi – si unisce e aderisce alla manifestazione in programma sabato 12 ottobre a Grosseto, in favore del corridoio Tirrenico”.
Il nostro territorio provinciale, – continua il portavoce di FDI – è sempre stato penalizzato dalle politiche sia del governo centrale sia da quello regionale sul tema delle infrastrutture. Purtroppo, abbiamo assistito a moltissimi tira e molla, sul tema della Tirrenica. Di fatto, questo stato di cose ha da sempre penalizzato la Maremma relegandola alla cenerentola della nostra regione, e macchiato di sangue le strade, provocando tantissimi lutti alle famiglie per i molteplici incidenti stradali che quasi quotidianamente si registrano su tale arteria”.
“Quindi ben venga, – conclude Fabrizio Rossi – questa iniziativa di sensibilizzazione all’adeguamento e messa in sicurezza dell’Aurelia, che coinvolge tutti gli attori del nostro territorio provinciale. Fratelli d’Italia sarà presente, sia con il sottoscritto, sia con tantissimi nostri amministratori, per dire che la Maremma ha bisogno d’infrastrutture degne di questo nome”.
L’Udc della provincia di Grosseto condivide “in pieno la manifestazione promossa dal mondo delle attività produttive, e che ha raccolto tantissime adesioni, perché finalmente si trovi una soluzione alla vicenda del Corridoio Tirrenico, emblematica delle gravi carenze infrastrutturali che penalizzano la Maremma sulla costa e nell’interno. L’Udc ritiene che non siano accettabili ulteriori ritardi e che quindi l’importante iniziativa in programma domani debba essere il nuovo inizio di una mobilitazione permanente”.
«Domani anche i pensionati alla manifestazione per l’adeguamento Anas della Statale Aurelia. Lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti» lo afferma Lorenzo Centenari dello Spi Cgil. «Domani invito tutti i pensionati della Cgil al Maremà, con l’obiettivo di sostenere la mobilitazione di sindacati e associazioni di categoria per ottenere l’adeguamento della statale Aurelia da parte dell’Anas. E per ottenere subito dal Governo le risorse necessarie a finanziare l’opera. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti. L’isolamento infrastrutturale di questa terrà è infatti la peggiore minaccia per il loro futuro».