CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Il Movimento 5 Stelle di Castiglione della Pescaia interviene sulla questione relativa ad AdF.
“L’Acquedotto del Fiora- affermano i pentastellati in una nota stampa – prevalente capitale pubblico locale, intende adottare alcune modifiche allo statuto sociale tra cui la proroga della durata della società oltre al rafforzamento della governance, e contestualmente propone la sottoscrizione da parte dei singoli soci dei patti parasociali per armonizzarli alla nuova durata della società. Quest’ultimo accordo tra i soci, all’art.21, tra i costi da addebitare in bolletta agli utenti finali, prevede una adeguata remunerazione del capitale investito (dal gestore privato). L’operazione, nel suo complesso, giustificata da legittime esigenze di programmazione e bilancio, assicura al gestore del servizio il raggiungimento di tre obiettivi: la proroga delle concessioni, il rafforzamento della sua governance e la remunerazione del capitale investito a prescindere dai risultati ottenuti”.
“Il gestore, in nome delle regole della scienza finanziaria e dell’economia di mercato (in un contesto privo di concorrenza e che offre un “prodotto” riconosciuto essenziale e senza costi per il gestore: l’acqua è gratuita) – insiste il Movimento – intende assicurarsi un profitto sganciato da qualsiasi risultato meritevole. Nella seduta del 30 settembre il consiglio comunale di Castiglione della Pescaia, socio del Fiora, ha approvato a maggioranza, con la ferma e motivata opposizione del M5S, la sottoscrizione del suddetti patti parasociali, così come proposti”.
“Nonostante le posizioni contrastanti espresse dalla dottrina e dalla giurisprudenza amministrativa in merito ai costi ammissibili in tariffa (cioè in bolletta) – concludono i grillini – risulta un dato non controvertibile: la vigente normativa che disciplina la materia all’art.154 del de152/2006, modificato dal referendum del 2011, non contempla più nel novero dei costi addebitabili in tariffa l’adeguata remunerazione del capitale investito”.