GROSSETO – “Considerazioni puramente demagogiche”. Fiscascat Cisl Grosseto, Filcams Cigl e Uiltucs Uil commentano così l’intervento del Partito comunista sulla situazione dei negozi Pam di cui, nei giorni scorsi, si erano fatti portavoce. “Da tempo – spiegano Massimiliano Stacchini (Filcams Cgil), Alessandro Gualtieri (Fisascat Cisl) ed Elisabetta Lanzoni (Uiltucs Uil) – stiamo seguendo la situazione, facendo il nostro lavoro per tutelare al meglio gli interessi dei lavoratori: parlare di ‘arrendevolezza’ delle organizzazioni sindacali è impossibile, a meno che non si voglia dire il falso”.
“Tutte le azioni intraprese sono state concordate con i dipendenti della catena della grande distribuzione organizzata e abbiamo sempre detto, in loro nome, di non essere d’accordo con le scelte delle proprietà”, aggiungono.
In questa fase, delicata e determinante per il futuro non solo dei nove lavoratori che potrebbero essere colpiti dai tagli al personale, ma per tutto l’organico, la contrattazione sta avvenendo su due piani: “A livello regionale – aggiungono Filcams, Fisascat e Uiltucs – dove abbiamo rifiutato tutte le proposte e siamo in attesa di un incontro che si terrà la prossima settimana e a livello locale, dove invece, ci stiamo impegnando per riuscire ad avviare una serie di incontri e trovare soluzioni che scongiurino il licenziamento. Le parole le Partito comunista fanno pensare a una partita già a persa e a meno che loro non possano prevedere il futuro, chiediamo che ci lascino lavorare in modo che possiamo individuare la soluzione migliore, senza gettare ancora più ansia su persone già, chiaramente, preoccupate per il proprio futuro lavorativo. Invitiamo anche a un’altra riflessione: queste uscite mediatiche, fatte da chi non è a conoscenza delle situazioni, rischiano di compromettere gravemente l’esito delle vertenze”.