VETULONIA – «Proseguono le scoperte nel cuore del quartiere urbano della città antica, a Poggiarello Renzetti. L’anno scorso abbiamo individuato parte del limite anteriore della grande abitazione, rappresentato dal muro che chiude la fronte della domus affacciata sulla cosiddetta via dei Ciclopi, della quale, fino al 2017, si conosceva unicamente l’avvio dalla via Decumana identificata da Falchi e che, nell’annuale campagna di scavo, condotta quest’anno in parallelo a un’altra indagine scientifica sul terreno finalizzata alla localizzazione di possibili approdi e aree portuali relative all’antico centro etrusco di Vetulonia, è stata in buona parte riportata alla luce». Walter Massetti, assessore del Comune di Castiglione della Pescaia con delega alla valorizzazione dell’area archeologica di Vetulonia, riassume quanto è emerso nelle due location.
«L’accordo di cooperazione denominato: “Gli approdi di Vetulonia sul lago Prile” – aggiunge Massetti – siglato nel 2017, della durata di tre anni, che ha visto lavorare assieme il Comune di Castiglione della Pescaia con il direttore scientifico del Museo civico archeologico Isidoro Falchi e l’Istituto archeologico germanico di Roma (Dai), coadiuvato dalla Soprintendenza archeologica, ha consentito di indagare, con metodi di prospezione non invasivi e tramite carotaggi, un settore della piana distesa alle falde della collina in località Badia Vecchia, allo scopo di individuare possibili approdi e aree portuali».
«Nella campagna di scavo del 2019 – riferisce Massetti – condotta dagli archeologi e dagli studenti di archeologia dell’Università di Perugia, affiancati da stagisti universitari italiani e stranieri e dai volontari dell’Associazione culturale archeologica Isidoro Falchi, è venuto alla luce, per la prima volta, il proseguo della via dei Ciclopi inerpicata sulla collina dove si sviluppa il quartiere, di cui è stata evidenziata parte del tracciato lungo la fronte della Domus dei Dolia, in prossimità della soglia di accesso all’abitazione emersa alla fine della campagna di scavo 2018. Con i suoi 500 metri quadri di estensione, la domus si rivela ad oggi la più grande abitazione del quartiere, che doveva occupare un intero angolo dell’isolato compreso fra la via dei Ciclopi e la strada, ad essa perpendicolare, che separava la Domus dei Dolia dalla vicina Domus con la grande cisterna, individuata una trentina d’anni fa dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana».
«La delimitazione anteriore della grande casa – conclude Massetti – e in particolare l’angolo anteriore occidentale, unitamente ai nuovi ambienti posti nella parte nord-orientale, rappresentano, accanto ai nuovi tracciati stradali, i risultati maggiormente significativi della campagna di scavo 2019. Ulteriori approfondimenti devono attendere la prosecuzione degli scavi prevista per i prossimi anni, capace di far luce ulteriore sulla storia della città antica di Vetulonia».