FOLLONICA – “Come Forgia riteniamo che mai come in questo preciso momento storico ci siano molti, troppi segnali che indicano la volontà di censurare le voci dissonanti” lo scrive, in una nota, Alessandro Berardi, presidente dell’associazione La Forgia, in merito all’approvazione da parte del Consiglio comunale follonichese della mozione che richiede di dichiararsi antifascisti per l’occupazione di suolo pubblico per eventi culturali e politici.
“Consideriamo che questo regolamento sia un grosso attentato alle libertà individuali e di espressione, come garantito anche nella Costituzione, e che non ci sia alcun bisogno di sottolineare cose ovvie, dato che la Costituzione è legge e che tutti i cittadini sono tenuti a rispettarla”.
“Come Forgia – continua Berardi -, in prosecuzione e coerenza con quello che avevamo promesso, promuoveremo una raccolta firme affinché la via intrapresa dalla nostra amministrazione, al fine di accontentare Anpi e vari benpensanti di sinistra che evidentemente cercano spazio con questi deliri, venga abbandonata, e che venga ripristinata la libertà di esprimersi senza false abiure ideologiche. Se la mozione aveva l’intento di consolidare i valori democratici del nostro paese, certamente non poteva non tener conto delle recenti direttive del parlamento europeo di equiparare il comunismo al nazismo, mostrando quindi la natura faziosa della proposta, in un momento in cui tra l’altro le priorità sarebbero molte altre”.
“Ci risulta quindi una vera e propria negazione di libertà visto che nessuno dovrebbe negarsi ideologicamente e tutti dovrebbero avere diritto di manifestare le proprie idee (art. 21 Costituzione Italiana), ma il fatto che si voglia negare ad una sola parte il diritto di esprimersi ci sembra una forzatura ideologica che ben indica i veri nemici della democrazia. Ci rivolgiamo quindi trasversalmente a tutte le donne e a tutti gli uomini che si ritengono liberi, esortandoli ad aderire con la propria firma contro questa forzatura inutile ed invitando l’amministrazione ad occuparsi della città, per la quale, comunque, in cinque mesi non è stato fatto nulla del pomposissimo programma votato dai follonichesi”.