GAVORRANO – Aaa cercasi ragazzi per un progetto gratuito sulle pari opportunità. A lanciare l’iniziativa è l’associazione culturale Officina Hermes in collaborazione con la commissione Pari Opportunità del Comune di Gavorrano ed è rivolto ai ragazzi di età compresa tra i 13 e 18 anni.
Il progetto “Immagini e parole” prenderà il via a partire dal mese di ottobre e verrà realizzato su mandato della Regione Toscana dalla commissione Pari Opportunità del Comune di Gavorrano, rappresentata dall’assessore Stefania Ulivieri, in collaborazione con l’omologa rappresentanza del Comune di Follonica e con alcune realtà associative del territorio. I due comuni, infatti, oltre ad essere territorialmente limitrofi, sono entrambi firmatari del Protocollo della Rete RE.A.DY 2019, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. La Rete è costituita da enti locali e regionali che hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale di cittadini e cittadine Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/transgender) e si impegnano a sviluppare azioni, provvedimenti e atti finalizzati a contrastare qualsiasi discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Referente del progetto su Gavorrano sarà l’Officina Hermes, storica associazione culturale che da oltre quindici anni opera in tutta la provincia di Grosseto con attività di varia natura; dai corsi di lingua e musica ai convegni e conferenze sui temi più disparati, dall’organizzazione di iniziative culturali e per la promozione del libro e della lettura ai di corsi di yoga, Feldenkrais e teatro, dalle attività di doposcuola al volontariato sociale e così via.
«Il progetto – spiega Linda Bartalini, presidente dell’Officina Hermes – nasce dalla volontà di avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza della problematica della discriminazione legata all’identità sessuale, individuando ed approfondendo gli stereotipi e la disinformazione, o la cattiva informazione, legati alla percezione nei confronti delle realtà Lgbt. Discriminazione che spesso sfocia nella violenza, non solo fisica, ma anche e soprattutto psicologica e mentale; una violenza subdola e micidiale, perché fatta di scherno, denigrazione e isolamento, sia privato che pubblico. Basta pensare alla potenza di distruzione che, in questa direzione, posseggono i social media, che distrugge chi la subisce fin nell’intimo, minandone la stabilità e quindi la qualità dell’esistenza, se non addirittura l’esistenza stessa».
Il progetto si snoderà in una serie di incontri che si svolgeranno presso i locali della biblioteca comunale di Gavorrano in fascia pomeridiana o serale. Tali incontri saranno curati da Linda Bartalini, che per l’occasione rivestirà il ruolo di moderatrice e tutor di progetto, e da Lanfranco Stefanelli, regista e operatore video, che darà vita con i partecipanti a delle vere e proprie lezioni pratiche di cinema. Tutto questo in vista della realizzazione di un prodotto video, che verrà presentato pubblicamente nel corso dell’evento finale del progetto, il quale avrà luogo nel mese di aprile o maggio del 2020.
Il progetto si rivolge principalmente ad un’utenza adolescenziale, ragazzi tra i 13 e i 17/18 anni. «L’obiettivo – spiega Linda Bartalini – è quello di farne un’occasione di incontro e confronto intergenerazionale, che metta insieme punti di vista e conoscenze di persone di età diverse. È per questo motivo che ci piacerebbe che prendessero parte all’iniziativa anche alcuni adulti, magari proprio i familiari dei ragazzi coinvolti. E per la stessa ragione durante gli incontri ospiteremo alcune personalità provenienti dagli ambiti più diversi (avvocati, sindacalisti, scrittori, fumettisti, ma anche semplici cittadini coinvolti in prima persona in attività a difesa dei diritti civili), tutti in qualche modo portatori di conoscenza ed esperienze personali nell’ambito del progetto».
«I nomi degli ospiti per il momento non li vogliamo svelare – dichiara l’assessore Ulivieri – sia perché il calendario è ancora in fase di perfezionamento, sia perché crediamo che il fattore “sorpresa” possa costituire una chiave di attrazione non indifferente, incentivando la partecipazione».
In seguito agli esiti del progetto, il laboratorio potrebbe diventare una realtà permanente attorno alla quale far fiorire tutta una serie di incontri e iniziative sul tema. «I progetti, per essere efficaci, devono portare a delle ricadute che siano il più possibile durature, se non permanenti – prosegue Linda Bartalini – e devono possibilmente avere la “coda lunga”, nel senso che sarebbe assurdo e poco proficuo farli nascere e morire nel giro di qualche mese. Perché ogni cambiamento, per radicarsi, ha bisogno di tempo».
«Lavoreremo e ci impegneremo senz’altro affinché il progetto possa effettivamente consolidarsi in un laboratorio permanente – afferma anche Silvia Muratori, presidente della Commissione Pari Opportunità Gavorrano – dando un concreto sostegno e continuo impulso a qualsiasi iniziativa che sarà organizzata sul tema. Il tutto nella consapevolezza della necessità di sensibilizzare le nuove generazioni, e non solo, al tema della discriminazione legata all’identità sessuale, tanta è la gravità delle conseguenze psicologiche e sociali che stereotipi di genere possono generare».
Per il momento l’obiettivo principale a breve termine è quello di trovare una ventina di partecipanti, tra ragazzi e adulti, disposti a mettersi in gioco, per contribuire con le proprie idee a dare vita ad un progetto che, per quanto piccolo e fortemente localizzato, costituirà un’ulteriore azione positiva e un passo avanti per migliorare la vita di molte persone. Chiunque fosse interessato, può quindi contattare direttamente Linda Bartalini al numero 3338046818.